Fra poco più di due mesi si conoscerà finalmente il piano industriale di Stellantis. L’azienda l’ha comunicato ai sindacati indicando il 1 marzo come data ultima disponibile per svelare i dettagli del piano col quale si dovrebbe finalmente sapere quando partiranno i lavori per la realizzazione della Gigafactory allo stabilimento di Termoli e cosa comporterà questo stravolgimento.
A margine del Software Day 2021 che si è svolto nelle scorse settimane e nel quale è stato annunciato un accordo per la produzione di microchip da Taiwan, il gruppo automobilistico nato dalla fusione fra Fca e Psa ha chiarito i tempi di una presentazione che ormai si attende da quasi un anno, cioè da quando quella fusione è stata ufficializzata. Non si esclude un altro evento, probabilmente on line e proprio il 1 marzo, per svelare l’attesa programmazione.
Stellantis quindi dovrà comunicare quale sarà il destino di ogni singolo stabilimento del gruppo, in Italia e non solo. Ma sarà importante conoscere anche i tempi della realizzazione della Gigafactory, terza d’Europa e quinta di tutto il gruppo.
La fabbrica di batterie e celle di batterie sorgerà a Termoli, secondo quanto è stato annunciato in estate e confermato dal direttore dello stabilimento Davide Guerra nello scorso settembre al Festival del Sarà. Tuttavia da allora non ci sono state altre comunicazioni ufficiali e, con la crisi dei microchip che fa sentire sempre di più le proprie conseguenze, l’incertezza regna non solo a Termoli ma un po’ in tutto il settore dell’automotive.
“Attendiamo di avere i dettagli sui lavori” conferma Francesco Guida, sindacalista della Uilm all’interno dello stabilimento di Rivolta del Re. Intanto l’azienda ha già previsto ulteriori settimane di cassa integrazione a gennaio.
“Quella è chiaramente una decisione cautelativa perché con la crisi dei microchip, che ormai è una lotteria, non si sa quando e se ci saranno i pezzi per quelle settimane. Nel caso ci siano, chiaramente la cassa integrazione verrà revocata, ma le prossime settimane continueranno ad essere così” commenta Guida. “Non è un problema solo di Stellantis ma di tutto il mondo dell’Automotive. Al giorno d’oggi – conclude il rappresentante sindacale – per avere un’auto pronta occorrono dagli 8 ai 12 mesi”.
Il 2022 si annuncia quindi come un anno di grandi cambiamenti, dopo un 2020 segnato dalla pandemia e un 2021 in cui la crisi dei semiconduttori sta provocando licenziamenti e cassa integrazione prolungata. Proprio per questo, l’attesa del piano industriale si riflette nei timori di perdita di ulteriori posti di lavoro.
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