Chiarezza sulla Gigafactory di Termoli. È quello che chiede il consiglio territoriale della Uilm termolese dopo una mattinata di confronto e di dibattito durante il quale sono stati analizzati i maggiori motivi di preoccupazione legati alla Fiat di Termoli.
Il sindacato ha analizzato il 2021, anno che ha visto la nascita del gruppo Stellantis dalla fusione Fca con Psa, il protrarsi della pandemia e soprattutto la crisi dei microchip. Fattori che “hanno reso l’anno molto difficile soprattutto per i lavoratori e le loro famiglie anche a causa dell’impatto che la cassa integrazione sta avendo sui bilanci familiari”.
Ma è soprattutto la crisi dei semiconduttori o crisi dei microchip a preoccupare per l’immediato futuro dello stabilimento di Rivolta del Re, così come per tutti gli altri insediamenti produttivi dell’ex Fiat. A Termoli com’è noto, le settimane di cassa integrazione si accumulano una dopo l’altra e i licenziamenti volontari retribuiti vanno avanti.
“La crisi dei microchip rischia di ritardare il percorso della transizione ecologica, per questo chiediamo a Stellantis si conosce al più presto tutti i dettagli della Gigafactory e al Governo la necessità di una strategia nazionale per vincere questa importante sfida” si legge in un documento firmato dalla segreteria territoriale della Uilm. All’annuncio della scorsa estate sulla prossima realizzazione della fabbrica di batterie e celle di batterie non è seguito infatti alcun altro dettaglio, se non le rassicurazioni del direttore dello stabilimento, Davide Guerra.
Il direttore Stellantis scioglie i dubbi su importanza stabilimento Termoli: “Futuro garantito”
Proprio sulla crisi dei microchip nei giorni scorsi Stellantis ha annunciato l’avvio di un piano a lunga scadenza per una collaborazione con la Foxconn, multinazionale di Taiwan, che produrrà per il gruppo Stellantis l’80 per cento del fabbisogno di microchip entro il 2024.
Ma oltre a questa crisi che probabilmente andrà avanti per tutto il 2022, il sindacato ha discusso anche del prossimo sciopero generale annunciato da Uil e Cgil a livello nazionale e che non riguarda la crisi produttiva del settore Automotive, bensì è uno sciopero proclamato contro la Manovra che il Governo Draghi si prepara a varare, sebbene nella stessa Legge di Bilancio sia previsto un corposo taglio dell’Irpef che interesserà milioni di lavoratori che quindi avranno una busta paga più pesante. Provvedimento che tuttavia i due sindacati hanno ritenuto insufficiente, proclamando lo sciopero generale per il 16 dicembre, senza però trovare l’adesione della Cisl.
Da parte della segreteria territoriale Uilm c’è intanto l’adesione allo sciopero e per questo sono stati messi a disposizione vari autobus che partiranno dal Molise verso Roma al fine di partecipare alla manifestazione.
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