Sanità

Stop alle cliniche private, 4 consiglieri di centrodestra chiedono l’intervento di Governo e magistratura

Michele Iorio, Gianluca Cefaratti, Salvatore Micone e Aida Romagnuolo tornano alla carica nel 'braccio di ferro' tra il commissario Toma e gli operatori privati della sanità e hanno firmato una lettera inviata ai ministri della Salute e dell'Economia, oltre che alla Procura di Campobasso: "Situazione sempre più grave, lesi i diritti dei sanitari e dei molisani"

In un clima di incertezza sempre più grave e di fronte a quella che definiscono “un’emergenza”, quattro consiglieri regionali di centrodestra prendono posizione e chiedono al Governo e alla Procura di Campobasso di intervenire immediatamente per risolvere le gravi criticità determinate dal blocco delle prestazioni dovute al ‘braccio di ferro’ tra le cliniche private e il commissario ad acta Donato Toma. La querelle potrebbe avere una svolta il prossimo 11 gennaio, quando al Tar Molise si svolgerà l’udienza di merito sui ricorsi contro i provvedimenti del commissario che ha bloccato le prestazioni dei privati che non hanno firmato i contratti.

Ma ora questa “situazione di emergenza determinata delle mancate prestazioni erogate dagli operatori privati mette a rischio il diritto alla salute dei molisani”, oltre che “i diritti degli operatori”. A scriverlo Michele Iorio, Salvatore Micone, Gianluca Cefaratti e Aida Romagnuolo che hanno firmato la lettera inviata al ministro della Salute Orazio Schillaci, al titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al procuratore capo di Campobasso Nicola D’Angelo e al prefetto del capoluogo Michela Lattarulo. Sono gli stessi consiglieri regionali (fra cui il presidente dell’assise regionale e un esponente di Orgoglio Molise, la lista che fa riferimento all’europarlamentare Aldo Patriciello, proprietario del Neuromed) che avrebbero voluto sfiduciare in Aula il presidente della Regione alla luce del Piano operativo. Sfiducia che poi non ha raggiunto il numero di firme necessarie per la discussione in Consiglio regionale.

Micone Iorio Cefaratti

“Una situazione di emergenza come quella che stanno affrontando i molisani riguardante le mancate prestazioni sanitarie e, comunque, i ritardi delle prestazioni a causa della chiusura dei privati convenzionati, in un paese normale avrebbe avuto come forma di tutela del diritto alla salute dei cittadini l’ente Regione che avrebbe dovuto impugnare gli atti del commissario ad acta. Specie dopo l’ordinanza del presidente del Tar Molise emessa “inaudita altera parte” con cui il giudice amministrativo ha già concesso la sospensiva alle strutture private in attesa di un giudizio di merito (l’11 gennaio, ndr). Ordinanza che, secondo le notizie del giorno, a quanto pare non viene presa in considerazione da commissario e sub commissario alla Sanità per il Molise”.

“In Molise – insistono i quattro consiglieri – che la Regione impugni i provvedimenti commissariali per difendere i diritti dei molisani è praticamente impossibile perché il presidente della Regione è anche colui che firma quegli stessi atti da impugnare. Non solo. Lo stesso apparato amministrativo che costruisce gli atti della struttura commissariale, creata ad arte dal presidente della Regione a favore del commissario (che è lui stesso), è composta dagli stessi dirigenti e funzionari che formano gli uffici regionali addetti al controllo”.

Di fronte a questo “conflitto di interesse a dir poco lampante”, Iorio e i suoi colleghi del centrodestra sono convinti che “sia doveroso un intervento da parte di tutte le istituzioni, a partire dal Ministro della sanità fino alla magistratura penale perché ripristinino in Molise quello stato di normalità nel rispetto delle norme e per la tutela dei diritti, indicando una soluzione al problema ognuno in base alla propria competenza, anche e soprattutto per effetto dell’ultimo provvedimento commissariale che sta aggravando la situazione senza che si possa individuare una via di uscita. Il rifiuto della sottoscrizione dei contratti da parte delle strutture private, come spiegato in più occasioni e con documenti alla mano, dipende dalla mancata garanzia della sussistenza delle strutture stesse. Occorrerebbe disponibilità al dialogo per cercare una soluzione. Disponibilità al dialogo che manca proprio da parte della struttura commissariale alla sanità”. Struttura guidata dal presidente-commissario alla sanità Toma.

Dopo aver ricordato che il Consiglio regionale non può intervenire in questa materia, per i quattro esponenti del centrodestra è necessario l’intervento del Governo, della Prefettura e della Procura “attraverso iniziative opportune ad indicare una soluzione di ragionevolezza e che rispettino i diritti degli operatori tutti ma, soprattutto, che tutelino il diritto alla salute dei molisani riconosciuto dalla Costituzione italiana”.

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