Intervista al senatore molisano

Di Marzio: “Voterò la fiducia a Conte, anche se gestisce male la pandemia. Ma non chiamatemi costruttore”sondaggio

Il senatore molisano Luigi Di Marzio alla vigilia del voto di fiducia: "La voterò ma questo governo è debole e non ha visione". Il virus? "Si combatte con un nuovo e lungo lockdown per poter vaccinare tutti altrimenti ci stiamo prendendo in giro"

Martedì è un giorno cruciale per la tenuta del governo Conte: dopo il lungo discorso di oggi alla Camera, la fiducia al presidente del Consiglio verrà votata pure in Senato dove c’è anche il parlamentare molisano Luigi Di Marzio, ex Movimento 5 Stelle e oggi gruppo Misto, il quale ha dichiarato senza indugi a Primonumero che non sarà tra quelli pronti a far cadere questo governo.

Costruttori, responsabili, volenterosi: così vengono chiamati i senatori che aiuteranno il premier a uscire dalla crisi innescata dallo strappo di Matteo Renzi. In questo momento Conte sta tentando una operazione politica per portare nella sua maggioranza alcuni parlamentari di opposizione di ala moderata. In questo modo potrà recuperare i voti che erano della nuova creatura politica di Renzi, quella Italia Viva che nel governo fino a pochi giorni fa contava due ministri (le dimissionarie Bellanova e Bonetti), un sottosegretario e in aula ben 18 senatori.

Di Marzio, però, non se la sente di far parte dei costruttori “perché ho sempre votato la fiducia a questo governo pur non identificandomi con la linea politica di Conte che trovo debole e priva di una visione”.

conte di marzio fb

A essere informati di questa sua posizione critica (ma pur sempre a favore di Conte) anche le persone “ai massimi livelli e con un curriculum accademico” che qualche giorno fa hanno alzato il telefono per sapere da Di Marzio cosa avrebbe fatto martedì in Senato. La trattativa in corso per contare i voti a palazzo Madama è in atto da giorni. E non è un segreto. A muoversi per far ottenere la maggioranza al governo domani non sono solamente persone vicinissime a Conte e dello stesso governo. Tanto che a chiamare il nostro senatore devono essere stati tecnici molto qualificati – probabilmente in ambito sanitario (essendo lui un medico e un docente universitario) – pronti a spiegargli “cose che non potevo non condividere”.

Per Di Marzio il sì a Conte non è esattamente una libera scelta quanto piuttosto una via obbligata per ragioni che il direttore sanitario (in aspettativa) dell’ospedale Cardarelli di Campobasso spiega così: “Siamo in un momento drammatico per il destino del Paese, anche peggiore di quello che può sembrare ai non addetti ai lavori. Ma io, pur in presenza di una infinità di cose che non condivido, non posso essere complice della caduta di questo governo. I giochi della politica sono una cosa ripugnante, mi ci trovo per ‘disgrazia’ e se tornassi a casa ne sarei felice anche perché pensavo di poter incidere, dare il mio contributo, invece non possiamo far altro che stare a guardare ratificando le decisioni del governo e non è così che i nostri padri costituenti avevano inteso il Parlamento che sembra un suk arabo”.

Di Marzio continua: “Io faccio il medico di igiene e prevenzione, mi occupo di sanità pubblica da 40 anni e sono uno di quelli che comprende bene quello che sta succedendo. Dipendesse da me chiuderei tutto ma per mesi non per qualche settimana. Nel frattempo vaccinerei a tappeto tutti gli italiani. Bisogna decidere se centinaia di migliaia di vite umane sono un prezzo ragionevole da pagare per piegarsi alle pretese del sistema economico o se vogliano dare una svolta radicale buttando la chiave e impedendo al virus di circolare ancora. Perché è chiaro che più circola più si selezioneranno specie diverse: oggi sappiamo ancora pochissimo delle varianti, quella inglese per esempio è più infettiva ma non più patogena, non sappiamo cosa potrà accadere in futuro quindi dovremmo chiudere gli italiani in casa per vaccinare tutti  in modo un da poter controllare, tracciare e isolare nuovi contagi dopo un nuovo, e lungo, lockdown. Altrimenti ci stiamo prendendo in giro”.

Insomma, per il senatore Di Marzio “Conte sta gestendo male la pandemia” e su questo è per certi versi d’accordo con Matteo Renzi. Anche sul fronte vaccinazioni il giudizio è molto critico. “Noi sappiamo che questo vaccino ha una copertura che non supera l’anno, quindi tra un anno si dovrà ricominciare a vaccinare le persone come per i normali vaccini antifluenzali. Ma ad oggi siamo ben al di sotto del minimo sindacale delle somministrazioni che dovremmo fare e non parlo di un caso specifico come il Molise dove, anzi, penso che con senso di responsabilità – e anche perché in fondo siamo pochi – potremo fare anche meglio degli altri. Parlo del fatto che bisogna togliere dalle mani delle Regioni la delega alla Sanità perché è qualcosa di strategico, oggi più che mai, e non può essere considerato come un bene di mercato che deve soddisfare i dividendi degli azionisti. L’economia conta più delle persone? Io penso di no e lo sostengo da sempre ma qui nessuno mi ascolta”.

(foto copertina facebook)

 

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