L'assemblea dem

Pd decide su alleanze con M5S e moderati: “Prima di Natale definiamo coalizione su programma”. Primarie non escluse

L'assemblea dei dem, riuniti a Campobasso, consente di tracciare la rotta: dopo oltre due ore di discussione, il segretario Vittorino Facciolla detta i tempi entro cui costruire la coalizione che sfiderà il centrodestra alle Regionali. "Raggiungeremo l'accordo sul programma - dice - e dopo Natale inizieremo a lavorare sulle liste". Resta aperta una piccola porta ai moderati ma non a Italia Viva: il partito renziano in Molise è considerato troppo vicino ad Aldo Patriciello.

Trenta giorni al Natale. Quattro settimane per sancire l’alleanza con il Movimento 5 Stelle, gli altri partiti della sinistra (articolo 1, socialisti comunisti, Europa verde) e con i movimenti civici includendo anche un pezzo dei moderati. Il segretario del Pd Vittorino Facciolla fissa l’orizzonte temporale entro cui costruire il perimetro della coalizione perché “dobbiamo organizzare le liste che presenteremo alle Regionali contro il centrodestra”. Nel campo progressista si parla di cinque liste, una di queste dovrebbe essere composta dagli amministratori che fanno parte di quest’area.

Al tempo stesso Facciolla chiarisce che sarà fondamentale “costruire una base programmatica solida e condividere un programma con gli alleati” e “non saranno accettati transfughi né persone che hanno avuto incarichi nel governo Toma”. “Se il Terzo polo esclude possibilità di accordi con il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, non è oggetto di una discussione. Per noi costruire un campo progressista vuol dire guardare alle forze del centrosinistra, ai movimenti civici e al Movimento 5 Stelle”. 

 

La rotta sembra tracciata alla fine della lunga assemblea del Partito democratico che riunisce una cinquantina di tesserati ed esponenti di rilievo nel pomeriggio di oggi – 26 novembre – a Campobasso: presieduta da Antonio d’Alete e da Giovanna Viola, all’assemblea partecipano il capogruppo Micaela Fanelli, Caterina Cerroni (segretaria nazionale dei Giovani dem), l’ex assessore Pierpaolo Nagni, l’ex presidente del Consiglio comunale di Campobasso Michele Durante, l’ex sindaco Antonio Battista e la consigliera comunale Bibiana Chierchia. E poi: l’assessore al Comune di Isernia Maria Teresa d’Achille, l’ex assessore Carlo Veneziale, il consigliere comunale di Venafro Stefano Buono, l’ex presidente della provincia di Isernia Lorenzo Coia, Simone Coscia, Luciano Sposato, Oscar Scurti.

Assemblea Pd

L’alleanza con i pentastellati, che poco prima dell’assemblea hanno lanciato messaggi distensivi tramite il coordinatore regionale Antonio Federico, è il tema chiave dell’assemblea che si svolge in un momento piuttosto complicato per il partito: a livello nazionale si è aperta la successione al segretario nazionale Enrico Letta. I sondaggi indicano il Pd sempre in calo: gli elettori guardano sempre di più proprio al Movimento 5 Stelle (ora al 17,5%), il Pd scivola al 17,2% (-1,6%) secondo l’ultimo sondaggio di Nando Paglioncelli.

Recuperare il terreno perso tra gli elettori della sinistra è uno degli argomenti che tiene banco. “Alle persone non interessa con chi ci alleiamo, ma come vogliamo rispondere alle loro esigenze”, dice Michele Durante in apertura dei lavori. Più propenso ad una alleanza con i moderati l’ex assessore Nagni: “Dobbiamo guardare al mondo progressista, ma senza stare la dietro la ‘gonna’ del Movimento 5 Stelle”.

Nella pluralità di voci interviene anche Caterina Cerroni: “Credo che con il Movimento 5 Stelle sia possibile un percorso in Molise: non ci sono nodi di divisione particolari, ma in questa fase il Pd deve guardare anche al dialogo con le forze riformiste”. Mentre per Bibiana Chierchia, “l’alleanza è inevitabile anche se rivendico l’opposizione che stiamo facendo all’amministrazione M5S in Consiglio comunale a Campobasso. Ma questa alleanza va governata”. Per Stefano Buono, i quasi cinque anni di opposizione al governo Toma è “una condizione che accomuna Pd e Movimento 5 Stelle”. Quindi “una coalizione si può fare assieme a tutti gli altri che ci vogliono stare costruendo un programma alternativo al centrodestra di Donato Toma”.

Bibiana Chierchia assemblea Pd

Una parte del PD insomma vorrebbe un’alleanza con i moderati, ma non con Italia Viva, considerata troppo vicina all’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello (che alle Politiche in Campania avrebbe sostenuto una candidata di Italia Viva, l’indiscrezione che circola negli ambienti politici molisani). “Il partito di Renzi in Molise è in mano a Patriciello, inutile inutile pensare di dialogare con loro”, rilancia Lorenzo Coia. Il timore che dietro l’alleanza con i moderati ci sia il potente politico venafrano agita anche il MoVimento 5 Stelle che più volte ha chiesto al Pd di essere chiaro da questo punto di vista. Anche per Coia “scegliere con chi stare è una scelta di campo”. Tra i dem c’è chi non disdegnerebbe un accordo con l’area cattolica e con Luigi Valente, coordinatore regionale di azione il partito di Calenda.

Particolarmente atteso l’intervento di Micaela Fanelli: tra lei e il segretario Facciolla si intravedono segnali di disgelo dopo mesi di tensioni esplose sulla ‘famosa’ legge proposta dal capogruppo in Consiglio regionale sull’incompatibilità negli ultimi sei mesi del mandato tra il ruolo di governatore e quello di commissario ad acta.

Simone Coscia invece mette le carte sul tavolo: “Noi non possiamo andare senza di loro (ossia M5S, ndr) e loro sanno che non possono andare senza di noi”. 

Sulle primarie il Partito democratico non ha dubbi: “Se c’è accordo con il resto della coalizione di centro-sinistra dovranno essere svolte per scegliere il candidato presidente della coalizione”. 

Ma mentre l’assemblea si svolge, il Terzo Polo prende posizione e chiede ai dem di smarcarsi dall’alleanza con i Cinque Stelle.

 

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