L’appuntamento era fissato a questa mattina – 10 marzo – nel Palazzo di Giustizia di viale Elena a Campobasso. Alle ore 10. Il commissario ad acta alla sanità Angelo Giustini doveva essere interrogato dal procuratore capo della Procura di Campobasso, Nicola D’Angelo, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio.
E’ stato tutto rinviato a martedì prossimo, 16 marzo: l’ex generale della Finanza in pensione, tramite i suoi legali, ha chiesto alla Procura e ottenuto uno slittamento dell’interrogatorio. Si svolgerà la prossima settimana, quando Giustini potrà spiegare e giustificare le accuse contenute nelle pagine dell’imputazione provvisoria firmata dal procuratore D’Angelo.
Nell’ambito di un’inchiesta sulla pandemia, gli inquirenti contestano al commissario alla sanità, nominato poco più di due anni fa dall’allora Governo Conte, ritardi e omissioni, la mancata attuazione del piano per l’emergenza Covid, fino alla nomina illegittima del direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano quale commissario per “sviare dalle proprie responsabilità”. E soprattutto Giustini dovrà spiegare soprattutto come possa aver presentato al Ministero della Salute un piano che avrebbe trasformato “il Vietri in un Lazzaretto”, come lo ha definito lo stesso D’Angelo, di fronte al quale l’ex generale in pensione potrà fornire le proprie ragioni.
Sullo sfondo la mozione presentata dalla maggioranza guidata dal presidente Donato Toma ieri – 9 marzo – in Consiglio regionale per chiedere al Governo nazionale la revoca dello stesso commissario. Il provvedimento sarà discusso in Aula martedì 16 marzo, nelle stesse ore in cui Giustini sarà davanti al procuratore, ma la posizione dei dissidenti Michele Iorio e Aida Romagnuolo potrebbe far saltare il banco: la mozione potrebbe non ottenere i voti necessari per essere approvata.
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