È durata quasi l’intero pomeriggio di oggi, venerdì 31 gennaio, la perizia tecnica sull’auto di Victorine Bucci, la donna di 42 anni scomparsa la notte fra il 17 e il 18 dicembre scorsi e ritrovata morta all’interno della sua Panda inabissata nelle acque del porto di Termoli mercoledì 22 gennaio scorso. C’era anche l’ex compagno della donna di Larino, il 56enne termolese Maurizio Verini, ad assistere all’accertamento nella carrozzeria Cenci di via Corsica, a Termoli.
L’uomo risulta da tempo indagato con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio e si trova sul posto come suo diritto, secondo quanto prevede la legge. Chiaramente c’erano anche il suo legale, l’avvocato termolese Ruggiero Romanazzi, così come sono presenti l’avvocato della mamma di Vicky Bucci, cioè Eugenio Marinelli e il comandante del comando carabinieri di Larino, il Tenente Colonnello Raffaele Iacuzio.
La perizia tecnica è stata affidata dalla Procuratrice capo di Larino Isabella Ginefra all’ingegnere Giovanni Russo, già presente sul molo sud di Termoli durante le operazioni di recupero della vettura e poi in seguito per valutazioni sul luogo e in particolare sulla scogliera.
Al professionista pugliese spetta il compito di stabilire in base alle risultanze degli accertamenti se l’auto possa essere volata giù da quel molo o se invece quel che resta dell’auto è compatibile con una caduta da un’altra zona del porto termolese.
L’ipotesi che la Panda sia precipitata da lì viene accreditata dall’unico filmato esistente, che mostra l’auto entrare al molo vecchio la mattina del 18 dicembre senza mai uscire. Tuttavia, secondo un esperto di auto e guida contattato da Primonumero.it, i danni subiti dalla macchina portano a ritenere che la caduta sia avvenuta altrove.
Nella relazione che dovrà consegnare alla Procura, il perito dovrà cercare di chiarire da quanto tempo l’auto si trovava in acqua e se le correnti marine abbiano influito nel suo ritrovamento proprio in quel punto, spostando o meno l’auto.
Va ricordato infatti che i sommozzatori dei vigili del fuoco cercarono senza esito sia il corpo che l’auto della 42enne per giorni prima di Natale, proprio nel punto in cui alla fine la Panda venne trovata dai sub dei carabinieri addirittura un mese più tardi.
Le altre verità sul caso più misterioso che si ricordi in Molise negli ultimi anni dovranno arrivare dall’autopsia effettuata mercoledì scorso a Bari dal professore di medicina legale Francesco Introna.
Durante la perizia l’auto è stata sollevata col classico ‘ponte’ presente in tutte le officine, così da poter osservare la vettura da sotto. Come già emerso, telaio, radiatore e coppa dell’olio erano integre. La marcia inserita era la terza, mentre i finestrini anteriori sono stati trovati aperti. Ulteriori elementi sono stati visionati e analizzati dal perito, mentre l’indagato è rimasto ad assistere durante l’intera durata dell’accertamento.
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