Il concerto

Il genio del fumetto rivive in musica con Jac in Jazz. “Sono due patrimoni di Termoli”. Evento alla ribalta internazionale

Il concerto, che si è tenuto alla Casa del Jazz di Roma a fine settembre, verrà oggi proposto online per l'Istituto Italiano di Cultura di Istanbul. Un progetto ideato dal violinista termolese Luca Ciarla, e a cui ha collaborato il Termoli Jazz Festival. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico Michele Macchiagodena. Anche Primonumero trasmetterà stasera alle 18 l'evento in cui la musica si abbina a contenuti visivi in un mix ironico inedito

Mentre tratteggiava i suoi irresistibili personaggi e inventava le loro esilaranti storie la musica era sua fedele compagna. Così ‘creava’ il geniale Benito Jacovitti, dando di tanto in tanto un colpo al tamburo della batteria posta di fianco alla sua tavola da disegno e tenendo il tempo della musica jazz che ascoltava con il pedale del charleston.

Omaggio a Jacovitti in jazz: online il concerto ideato dal termolese Luca Ciarla

È da questa immagine suggestiva che è nata l’idea del concerto Jac in Jazz a Luca Ciarla, violinista termolese di successo planetario che con la sua Violipiano ha tradotto quell’intuizione in un vero e proprio progetto. Per farlo si è affidato alla collaborazione di un’altra – benchè più recente – ‘istituzione’ termolese: il Termoli Jazz Festival. Tradotto: al suo direttore artistico Michele Macchiagodena. Un progetto che dunque ‘parla’ termolese.

macchiagodena

“Jacovitti e il jazz sono due patrimoni di Termoli e così ci è sembrato naturale l’accostamento” ci racconta Macchiagodena che ci spiega anche che tra lui e Luca Ciarla, legati da un rapporto di amicizia e stima reciproca, c’è anche un intento comune: quello di promuovere l’immagine della loro città e di portarla alla ribalta nazionale. E a quanto pare ci stanno riuscendo: il concerto Jac in Jazz, tenutosi dal vivo a fine settembre alla Casa del Jazz di Roma, verrà oggi (25 ottobre alle 18 ore italiane) riproposto online per l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul. Ieri l’evento era segnalato sul sito del Ministero degli Esteri italiano.

D’altronde la produzione di altissimo livello, i partner sostenitori del progetto e gli elementi che compongono il puzzle sono tutti di inusitata qualità. E a beneficiarne è anche l’immagine della cittadina adriatica. A questa ribalta mediatica ha contribuito anche la statua in bronzo che raffigura il fumettista (sul Corso Nazionale, ndr), oggetto peraltro di un servizio televisivo del Tg1 firmato da Vincenzo Mollica all’indomani della sua installazione, nonché – ahinoi – anche il suo danneggiamento, frutto di episodi di vandalismo fortemente stigmatizzati, tra i fan di Jac e non solo.

Statua jacovitti dopo vandalismo

Tornando al concerto, che anche Primonumero.it trasmetterà oggi alle 18 sui suoi canali, non si possono non citare i musicisti coinvolti. Sono nomi che gli appassionati del Termoli Jazz Festival conoscono bene, essendo stati tutti ospiti – in alcuni casi anche in più di una occasione – della kermesse musicale molisana.

Campanella e Ionata

Al piano Francesca Tandoi, alla batteria Giovanni Campanella, al contrabasso Daniele Sorrentino, al sax Max Ionata e alla chitarra il campobassano Daniele Cordisco. Evidente dunque l’apporto dato dalla direzione del festival che, insieme a Luca Ciarla, ha scelto questi artisti e non altri per dar vita all’inedito progetto. “Ci volevano musicisti che potevano incarnare l’anima jazz con quella ironica, sarcastica e surreale di Jacovitti”, così Macchiagodena. E chi meglio di loro: la straripante Francesca Tandoi, l’ironico Campanella del Ringing Trio, un personaggio dalla simpatia debordante come Max Ionata e poi il sempre sorridente Daniele Cordisco. L’ensemble era perfetto, di un’allegria paragonabile solo al suo livello tecnico: “C’era bisogno di musicisti che fossero anche ironici per impersonare questo tipo di proposta. Loro lo sono”.

jac in jazz

L’evento, che si è tenuto in quel tempio sacro della musica che è la Casa del Jazz di Roma, non ha tradito le aspettative. Il direttore del Tjf naturalmente era ‘in prima fila’ a godersi lo spettacolo. Ce lo racconta così: “Non era un concerto, era un cocktail di musica ed immagini, e l’interpretazione dei musicisti si fondeva perfettamente con le diapositive che venivano trasmesse. Ogni volta che veniva fuori un’immagine il pubblico scoppiava a ridere”. Il Covid e la pioggia di quella sera hanno un po’ rovinato i piani. Ma la Casa del Jazz ha in animo di riproporre questo concerto non appena i tempi saranno migliori.

Gionata jac in jazz

Contentissima, sebbene non abbia potuto partecipare alla serata romana che omaggiava suo padre, la figlia Silvia Jacovitti. La manifestazione ha avuto e sta avendo un grande successo anche dal punto di vista comunicativo. “Il fatto che se ne parli sui canali della Casa del Jazz e dell’Auditorium di Roma la dice lunga sulla straordinaria qualità”. Poi la chiosa: “Io non so quale evento di Termoli abbia avuto questa eco e questo rilievo”.

artese al termoli jazz

Gli artisti coinvolti nel progetto sono, come detto, ‘amici’ del Termoli Jazz Festival e ricordano bene la meravigliosa piazza Duomo che li ha ospitati. Intanto il Tjf, che l’estate scorsa ha avuto una battuta d’arresto, si prepara a nuove iniziative. È il direttore a confermarcelo: “Ci stiamo lavorando, ci sono tante novità all’orizzonte”.

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