Termoli

Vibac, primo incontro nazionale al Ministero. Spiragli per nuova cassa integrazione

Una possibilità - che sarà appurata in futuri incontri e che dipenderà da cosa deciderà l'azienda - sembra esserci per i lavoratori. Ma i sindacati continuano a dirsi perplessi e confermano lo stato di agitazione.

Uno spiraglio sembra esserci per i lavoratori della Vibac di Termoli, azienda che, a metà aprile, aveva annunciato l’apertura della procedura di licenziamento per 90 (dei 139 complessivi) operai.

Si è tenuto questa mattina, presso il Ministero delle Imprese (Mimit), il primo tavolo nazionale sulla vertenza Vibac. All’incontro ha partecipato in presenza il vice presidente del Molise Andrea Di Lucente (assessore alle attività produttive), oltre che tutto il coordinamento nazionale sindacale formato da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, oltre alle Rsu aziendali, e anche le Regioni Basilicata, Toscana e Abruzzo. Territori in cui la multinazionale Vibac ha altre sedi oltre a quella termolese.

Era stato lo stesso coordinamento nazionale – che aveva contestualmente proclamato lo stato di agitazione – a richiedere urgentemente un incontro che, grazie all’intercessione della Regione Molise, è stato ottenuto. E oggi, 30 aprile, una nuova prospettiva sembra essersi aperta perchè il Ministero, come sollecitato dai sindacati, ha dato loro ragione nel ritenere parzialmente scorretta la procedura aperta. Lo confermano i sindacalisti Carlo Scarati di Uiltec e Massimiliano Recinella di Femca Cisl. Si attende ora, dunque, la contromossa dell’azienda che, se accettasse di ritirare la procedura avviata (in base a una determinata legge) per avviarne un’altra (con un’altra legge), potrebbe consentire di avere altri 12 mesi di cassa integrazione straordinaria.

Sarebbe, chiaramente, una grande boccata d’ossigeno per tutti e consentirebbe di sbloccare un’altra questione irrisolta, quella di avviare il Progetto Gol che prevede la formazione, prima, e la ricollocazione in altre aziende del territorio, poi, per gli operai in esubero. La Regione, che su questo ha avuto le sue responsabilità, ha oggi ribadito “la propria apertura a far partire il programma GOL, dedicato alle azioni occupazionali per i lavoratori. Come avvenuto anche nel pre-incontro effettuato a Campobasso due settimane fa, l’assessore Di Lucente ha reiterato l’ok della Regione ad un ulteriore anno di cassa integrazione straordinaria. L’obiettivo è quello di avere il tempo necessario, nel corso dei prossimi mesi, a procedere ad una massiccia ricollocazione del personale presso altri stabilimenti produttivi della regione, consentendo anche la riqualificazione delle maestranze”.

Questa la nota congiunta dei sindacati. “Come parte sindacale abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni legate alla mancanza di un piano industriale di gruppo che determini garanzie dei livelli occupazionali sui tutti i vari siti, abbiamo sottolineato che la politica aziendale di non produrre più il film neutro, preferendo di importarlo da competitor esteri, unitamente all’attività crescente dello stabilimento in Serbia, Vibac Balcani, non sta dando i risultati sperati che, semmai, come si evince facilmente dalla discussione in corso produce un’inaccettabile riduzione del personale sullo stabilimento di Termoli.
Inoltre, abbiamo fatto presente che anche lo stabilimento di Viggiano si appresta a completare il periodo di ammortizzatori sociali e, pertanto, riteniamo necessario ed urgente avviare tavoli di confronto che mirino al rilancio dell’impresa.
Abbiamo infine esposto le nostre perplessità circa l’avvio della procedura di licenziamento adottata dall’azienda, ai sensi della L.223/91, in quanto a nostro avviso, sia per requisiti dimensionali, sia per effetti sulla chiusura di determinate linee produttive, al fine di garantire tempistiche diverse e un maggiore coinvolgimento delle parti sociali, l’azienda avrebbe dovuto adottare quanto previsto, in materia di salvaguardia del tessuto occupazionale e produttivo dalla L.234/21.
Le Regioni presenti all’incontro oltre ad esprimere la loro preoccupazione hanno offerto tutto il loro sostegno anche finanziario al fine di preservare l’occupazione e supportare la ripresa produttiva dell’impresa.
L’azienda, in risposta alle varie sollecitazioni, si è limitata a ribadire le difficoltà ingenerate da dinamiche geopolitiche e sottolineando seri problemi di competitività non ha proposto alcuna idea rispetto al rilancio aziendale e, senza tener conto delle richieste sindacali, si è limitata all’apertura di uno spiraglio nel tentativo di guadagnare tempo in attesa di mutamenti del mercato di riferimento”.

Nel corso dell’incontro, il Ministero (rilanciando le perplessità espresse dai sindacati) ha dunque fornito una serie di suggerimenti all’azienda – presenti il presidente, l’ufficio legale e altri referenti, ma tutti da remoto – affinché attui procedure differenti da quelle già attivate, in maniera tale da consentire maggiori tutele nei confronti dei lavoratori, a cominciare dalla possibilità di accompagnare i più anziani verso la pensione e procedere con una serie di iniziative a favore dei dipendenti. Sempre il Mimit ha dunque fatto presente che all’interno della L.234 ci sarebbe lo spazio di condivisione del piano industriale oltre che l’aggancio ad un ulteriore ammortizzatore che risponderebbe esattamente all’esigenza rappresentata dall’impresa.

“Le Segreterie Nazionali – così i sindacati che confermano lo stato di agitazione – ritengono che il contributo del Ministero sia stato condivisibile mentre, a nostro parere, l’approccio aziendale continua ad essere di chiusura al confronto ed è risultato privo di visione sul futuro del gruppo e delle produzioni in Italia”.

 

Più ottimista l’assessore. “Ho premuto molto con il ministero per cercare di trovare una soluzione alla questione dei lavoratori Vibac. Il percorso, del quale abbiamo parlato anche con i sindacati, è quello di una ricollocazione, attraverso un piano messo a punto dalla Regione Molise e finanziato con nostre risorse, delle maestranze presso altre aziende che, essendo in espansione, hanno necessità di lavoratori. Le politiche di stimolo alla crescita delle imprese, che abbiamo già messo in campo, serviranno anche per mitigare l’impatto di eventuali crisi come quelle della Vibac. Essere riusciti a portare la vertenza ad un livello più ampio, quindi presso il ministero, è stato un primo successo, ora lavoriamo al resto” ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive, Andrea Di Lucente.

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