La sentenza

Per le perizie era incapace di intendere e volere: assolto 22enne termolese che accoltellò il coinquilino

Il giudice ha assolto lo studente con formula piena per i fatti dell'ottobre 2021 in base alle perizie psichiatriche: il giovane sta seguendo un percorso di recupero

È stato assolto perché ritenuto incapace di intendere e di volere al momento dell’agguato nei confronti del coinquilino. Questa la sentenza nei confronti di un 22enne di Termoli che la sera dell’11 ottobre 2021 aveva accoltellato più volte un coetaneo, anche lui di Termoli, all’interno dell’appartamento che condividevano da studenti fuori sede a Pescara.

Il 22enne M.C. aveva teso un agguato al coinquilino colpendolo con fendenti alla gola e al volto con un lungo coltello da cucina. L’altro ragazzo era riuscito a salvarsi scappando dall’appartamento e rifugiandosi in quello dei vicini. La vicenda aveva fatto molto scalpore anche grazie al racconto della vittima: il giovane era riuscito a cavarsela con qualche giorno di ospedale oltre a un enorme spavento ma in seguito aveva raccontato i fatti alla Polizia.

Le indagini partite poco dopo i fatti avvenuti al quarto piano di una palazzina di zona Porta Nuova in via Vasco de Gama nel capoluogo abruzzese, hanno portato al processo che nella giornata di ieri ha trovato sentenza. A distanza di poco più di un anno l’imputato è comparso davanti al giudice del tribunale di Pescara per il giudizio abbreviato su richiesta della difesa, vale a dire il legale penalista termolese Roberto D’Aloisio.

Udienza Gup De Vivo D aloisio

Il giudice Nicola Colantonio ha assolto con formula piena il ragazzo perché in base alle perizie psichiatriche richieste dall’avvocato difensore è stata provata l’incapacità di intendere e di volere del giovane al momento della commissione dei fatti. Il giudice ha anche escluso a carico dell’imputato ogni richiesta di condanna al risarcimento del danno avanzata dalle parti civili, dopo aver rifiutato la proposta di un indennizzo.

Attualmente, come disposto dal giudice, il giovane sta completando in una struttura specifica il percorso di pieno recupero socio-psicologico anche grazie alla competenza e alla professionalità della dottoressa Federica Bellante di Pescara e alla dottoressa Angela D’Aloise di Termoli, clinici forensi nominati dal giudice e dall’avvocato Roberto D’Aloisio per occuparsi del caso giudiziario.

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