Pescara

Ha aspettato il coinquilino al buio e lo ha colpito con 12 coltellate. Al vaglio una misura restrittiva per lo studente 21enne

Inspiegabili le motivazioni che hanno indotto M.C., studente termolese a Pescara, a colpire ripetutamente con un coltello da cucina il coetaneo col quale divideva l’appartamento lunedì intorno alle 22. Non si esclude un movente legato all’abuso di sostanze. Il giovane è stato denunciato per lesioni, ma a suo carico potrebbe scattare una misura restrittiva. Ricoverato al Santo Spirito di Pescara, con ferite al collo e all’orecchio, l’altro universitario, anche lui termolese. I due erano amici da anni e condividevano in 4 un appartamento in via Vasco De Gama, zona Portanuova.

Il 21enne accoltellato dall’amico e coinquilino lunedì sera a Pescara si trova all’ospedale Santo Spirito, ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria. La prognosi è di 50 giorni. Le sue condizioni sono stabili. E’ grave ma non è in pericolo di vita e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico all’orecchio. Ha riportato, secondo il referto medico, “una molteplicità di ferite da arma da taglio”. Sono dodici, per l’esattezza, come ci confermano dalla Questura di Pescara. I tagli più gravi alla gola e all’orecchio, dove la lama del coltello da cucina è penetrata con maggiore profondità.

Il suo aggressore, anche lui di 21 anni, è invece a piede libero ma nelle prossime ore o nei prossimi giorni potrebbe essere raggiunto da una misura restrittiva disposta dal magistrato, che ha in mano il fascicolo e l’informativa della polizia, intervenuta con tempestività nell’appartamento di via Vasco De Gama, zona stazione Portanuova, poco dopo le 22 dell’11 ottobre.

Restano senza una spiegazione le cause dell’accoltellamento. La Scientifica ha rilevato impronte nell’abitazione, sta analizzando le tracce di sangue e ha sequestrato l’arma. Le indagini sono in corso e appena le condizioni lo consentiranno la vittima sarà ascoltata e darà la sua versione dei fatti.

Intanto a Termoli, città di residenza di entrambi gli studenti fuorisede, le voci che circolano sono molteplici. Si vocifera di lettere indirizzate ai genitori per spiegare il gesto apparentemente folle, di scritte fatte col sangue nel bagno, di strani riti. Nulla di tutto questo trova però riscontro nelle fonti ufficiali. L’unica cosa al momento certa è che lunedì sera non c’era nessun altro in casa, oltre ai due amici. Gli altri inquilini dell’appartamento non erano ancora rientrati a Pescara dopo il fine settimana e non ci sono testimoni di quanto accaduto. La ricostruzione, ancora in attesa di conferme, è questa: la vittima era uscita per recarsi in un locale vicino e bere qualcosa con alcuni amici, ma a un certo punto ha fatto ritorno in casa perché aveva dimenticato qualcosa di importante. Come ha messo piede nell’appartamento, avvolto dal buio, è stato aggredito e colpito.

Se i due avevano già litigato, se dietro ci fossero motivazioni legate a ruggini e screzi, al momento non si sa. Non si può escludere – è una delle ipotesi in campo – che a favorire l’episodio di violenza possa essere stato un abuso di sostanze stupefacenti. Anche questo è un elemento al vaglio degli inquirenti.

Tra i conoscenti termolesi dei due giovanissimi lo sconcerto è massimo. Possibile che in quell’abitazione universitaria, divisa da 4 giovani tutti di Termoli, si sia consumato un fatto così grave e inquietante? Che aveva intenzione di fare M.C., il ragazzo che ha colpito l’amico di una vita in quel modo, con un coltello da cucina? Aveva intenzione di uccidere?

Interrogativi finora senza risposta, rispetto ai quali anche le famiglie chiedono chiarezza. Un altro particolare sul quale gli investigatori sono al lavoro riguarda l’unica ferita riportata da M.C., non grave e anzi superficiale, per la quale la sera stessa il giovane è stato medicato e poi dimesso con una prognosi di 3 giorni. Anche in questo caso c’è una domanda: se l’è inferta da solo, per simulare un litigio, o è stato un evento accidentale nella colluttazione?

Un unico coltello è stato sequestrato e solo una sarebbe l’arma usata. Secondo quanto si apprende da fonti di Pescara, infine, a salvare il 21enne dalla furia dell’amico è stato il proprietario di casa che abita nello stesso palazzo e che, udendo le urla, si è precipitato nell’appartamento e ha chiamato immediatamente ambulanza e 113, attivando i soccorsi.

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