Operazione stagnola

Bojano ‘capitale’ molisana dello spaccio: 2 arresti e 18 indagati. Smerciata anche la nuova droga kratom

Venti le persone indagate nell'operazione 'Stagnola': in carcere due trentenni bojanesi, entrambi pregiudicati, mentre hanno un'età compresa tra i 19 e i 58 anni le persone denunciate per lo spaccio e la detenzione ai fini di spaccio . Trentuno le perquisizioni effettuate la scorsa notte. Tra il settembre 2020 e l'agosto del 2021 i Carabinieri di Bojano hanno accertato oltre 2.100 cessioni di sostanze stupefacenti, tra cui anche il 'kratom', oltre all'eroina, alla cocaina e al kobret. "Offerta di sostanza stupefacente differenziata e in grado di raggiungere numero potenzialmente elevato di clienti, anche molto giovani", le parole del comandante Dellegrazie e del capitano Pica

E’ un’altra pagina nerissima per Bojano, sempre più ‘capitale’ dello spaccio di droga in un’area sempre più ampia che abbraccia il Molise centrale, la provincia di Isernia e arriva fino all’Alto Molise. Venti indagati: due trentenni, entrambi pregiudicati bojanesi, sono stati arrestati e sono finiti in carcere per “gravi indizi di colpevolezza”. Denunciate diciotto persone, con un’età compresa tra i 19 e i 58 anni e residenti tra Bojano, Campochiaro, Campobasso e la provincia di Isernia: sono tutte accusate di spaccio e detenzione di fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Trentuno le perquisizioni (anche nelle abitazioni di persone incensurate) eseguite la scorsa notte, quando è scattata l’operazione ‘Stagnola’ condotta dai Carabinieri del paese matesino e coordinata dalla Procura di Campobasso guidata da Nicola D’Angelo.

Eroina, cocaina, crack, kobret e anche una nuova sostanza sintetica e pericolosa, la kratom: droga che veniva acquistata sulle piazze di spaccio più importanti della vicina Campania, a Scampia (Napoli), al Parco Verde di Caivano e infine a Caserta.

COS’E’ IL KRATOM: LA SCHEDA

Oltre 2100 le cessioni accertate dagli uomini dell’Arma tra settembre 2020 e agosto 2021, ossia quando gli spacciatori che non erano stati coinvolti nell’operazione ‘Piazza Pulita’ riescono ad emergere sul mercato spacciando una tipologia variegata di sostanze stupefacenti.

“Mettevano a disposizione un ampio ‘portafoglio’ di sostanze stupefacenti, prodotti differenti che potevano raggiungere un mercato sempre più ampio a Bojano”, ha spiegato questa mattina (27 maggio) il comandante del Comando provinciale Luigi Dellegrazie incontrando i giornalisti assieme al capitano Edgard Pica, comandante della Compagnia di Bojano.

Tra il polo dello spaccio bojanese e la Campania “c’è un filo diretto – ha rimarcato quest’ultimo – perchè l’approvvigionamento dello stupefacente avveniva tra Scampia, Caivano e il Casertano. Abbiamo documentato viaggi quasi quotidiani per rifornirsi di eroina e kobret, che provoca quasi lo stesso effetto ma a parità di costi consente di ricavare dosi maggiori ed è più facilmente fruibile da giovani assuntori locali“. Per fortuna “non abbiamo documentato cessioni a minorenni”. La droga era rivenduta in piccoli quantitativi, ad un costo molto basso, compreso tra i 15 e i 75 euro: probabilmente questo il ‘segreto’ di un mercato fiorente a cui l’operazione dell’Arma è riuscita a infliggere un duro colpo.

I due spacciatori, che non avevano la patente di guida, avevano trovano anche delle persone che, nelle trasferte da e verso la Campania, facevano loro da autisti. Riuscivano a raggiungere le piazze di spaccio campane anche durante le restrizioni anti-Covid. Invece ai clienti la droga veniva venduta in piccoli riquadri di carta stagnola: ecco perchè l’operazione è stata denominata ‘Stagnola’.

“Gli assuntori nella maggior parte dei casi acquistavano recandosi a casa degli spacciatori e – ha detto ancora il capitano Pica – nascondendo la droga nella carta stagnola riuscivano ad eludere i controlli delle forze dell’ordine: quando veniva avvistata la pattuglia, il pezzetto di stagnola contenente droga veniva gettata a terra. Una persona si era anche procurata una telecamera per monitorare l’arrivo delle forze dell’ordine”.

Questa mattina altre due persone sono state denunciate dopo le perquisizioni che “non hanno riguardato tutti gli assuntori, ma solo coloro che potevano offrire ulteriori elementi al quadro probatorio”. Uno aveva in casa marijuana e una serra artigianale, l’altro hashish suddiviso in dosi e un bilancino di precisione.

L’Arma non ha nascosto la preoccupazione “per tutto il comprensorio dell’Alto Molise, in un territorio sano, nei piccoli comuni in cui si trascorre una vita tranquilla. E qui il via vai di spacciatori e tossicodipendenti è stato notato, la gente ha parlato”. Numerose le segnalazioni (anche attraverso le app dedicate) giunte ai Carabinieri. In altri casi mamme disperate per i propri figli si sono recate personalmente in caserma. Per questo, ha concluso il comandante Dellegrazie, “non possiamo permettere che una piccola località come Bojano diventi una piazza di spaccio”.

leggi anche
carabinieri elicottero
La retata
Droga, smantellata la super piazza di Santa Croce: 9 arresti, 17 indagati
commenta