Della pineta di Campomarino resta poco o nulla. In poche ore di inferno caratterizzate da un incendio che rimarrà nella storia, quel paradiso naturale di macchia mediterranea è stato quasi totalmente cancellato.
Fanno impressione le immagini del post-incendio, sia quelle realizzate dall’alto con l’aiuto di un drone che video e foto della pineta come è adesso, ridotta a un cumulo di cenere e carbone.
Il danno al patrimonio naturalistico di Campomarino ma più in generale della costa molisana è difficile da poter quantificare. Per farsi un’idea, basta dare uno sguardo a qualche immagino della pineta com’era fino a ieri, come in queste foto.
Tutto il bosco di pini sulla litoranea è andato bruciato in un paio d’ore nel pomeriggio di domenica 1 agosto, poche ore durante le quali il vento di garbino soffiava oltre 50 km orari ha divorato ettari ed ettari di vegetazione lasciando soltanto la desolazione visibile adesso.
Un paradiso naturale, un angolo di Sardegna in Molise. Così lo definisce Fabio Ventriglia Campana, appassionato naturalista e grande conoscitore di quei posti, frequentati come un’oasi di pace da vivere e condividere. “Ogni volta che pubblicavo una foto di quella pineta c’era qualcuno che mi domandava se per caso era in Sardegna” racconta oggi dopo aver girato dei video con l’ausilio del drone. Video che ha voluto gentilmente condividere con i lettori di Primonumero.
“Viene da piangere” ha ammesso Fabio dopo aver percorso la pineta in lungo e in largo dopo la distruzione di ieri pomeriggio. “Si tratta di alberi piantati negli anni Cinquanta e pensare che proprio poche settimane fa la pineta è stata inserita dalla guida Lonely Planet fra i punti di interesse del Molise”. Oggi quel posto quasi non c’é più.
Sono stati momenti di grande paura durante i quali decisivi sono stati i soccorsi arrivati sia via terra che via mare. In particolare questi hanno visto l’impiego della motovedetta del battello pneumatico della Guardia Costiera, tre imbarcazioni del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza, il mezzo nautico del pilota del porto di Termoli, nonché tre imbarcazioni da diporto una moto d’acqua che si sono offerte di prestare aiuto alle persone coinvolte.
Da segnalare anche il bel gesto della società Termoli Yachting 4.0 che con 3 dei propri mezzi ha salvato 43 persone tra cui diversi bambini. Ad operare c’erano gli skipper Vincenzo Santini, Gianluca Perino e Marco Zara.
Più in generale, grazie all’intervento di volontari e forze dell’ordine, sono state salvate 97 persone intrappolate fra le fiamme e il mare, che non riuscivano a trovare una via di fuga via terra.
Ad accogliere gli sfollati sulla banchina del porto di Termoli sono intervenute le ambulanze del 118 e della Misericordia oltre al personale della Protezione civile si è occupata dell’accoglienza e del trasporto delle persone coinvolte, quasi tutte in buono stato di salute al Palasabetta di Termoli dove sono state rifocillate e assistite per diverse ore prima della fine dell’emergenza.
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