Non si dorme tranquilli nei campeggi di Campomarino Lido dove la terra continua a bruciare soprattutto al bosco Fantine e la paura che possa succedere qualcosa di brutto è tanta. Ma oltre alla paura cresce il sospetto che ci sia l’azione combinata di qualche piromane e l’inerzia di istituzioni che dovrebbero vigilare e invece chiudono entrambi gli occhi.
Dopo il disastro di domenica scorsa 1 agosto, ci sono infatti ancora incendi a Campomarino, sicuramente il territorio più colpito dalla giornata d’inferno che ha segnato per sempre la pineta. Adesso i titolari dei campeggi chiedono che si faccia presto per evitare un’altra sciagura e soprattutto fanno rilevare come sia necessario accertare eventuali responsabilità.
“Ieri 6 agosto è scoppiato l’ennesimo incendio al bosco Fantine – riferiscono – puntualmente dopo le 18, ormai dal giorno dell’incendio che ha distrutto la pineta e il campeggio Marinelle i vigili del fuoco fanno interventi minimo due volte al giorno. Sinceramente adesso non possiamo lamentare vento di scirocco (domenica scorsa era libeccio, ndr) e punte di 40 gradi, quindi sicuramente viene innescato da mano umana che ha qualche interesse a crearsi spazio incurante di mettere in pericolo i campeggi antistanti con o relativi clienti stanchi di essere sempre in pericolo e guardare con ansia quella parte di vegetazione a qualsiasi ora”.
Secondo uno dei titolari dei campeggi “è il caso di trovare una soluzione oppure mettere un presidio fisso dei vigili del fuoco visto quanti interventi sono stati fatti solo in quell’area. Nella pineta non si è verificato nessun altro focolaio mentre al bosco Fantine sì. Come mai? Cosa c’è sotto? Qualcuno deve rispondere di questi eventi continui”.
Poi sottolinea un altro aspetto poco chiaro. “Inoltre manca completamente la pulizia del sottobosco e la sbarra del pecoraio abusivo che ha preso possesso di quel terreno con il benestare di qualcuno è perennemente chiusa con un lucchetto e il personale dei vigili del fuoco ha difficoltà ad arrivare nei punti di fuoco. Chi autorizza a mettere una sbarra su un terreno comunale, tra l’altro un bosco? Perché nessuno fa nulla? Perché tanta omertà o paura di cosa?”
Non basta, perché tra i pericoli c’è da rilevare “un altro punto dolente: i parcheggi selvaggi che ancora ci sono sulla strada della pineta bruciata che porta ai campeggi. Ma questo incendio non ha insegnato nulla a nessuno? Vogliamo continuare a sfidare la sorte fino a quando non ci saranno vittime?”
Una situazione di chiaro pericolo che fa riflettere sul perché non si agisca di più in prevenzione invece di piangere per dei disastri ampiamente annunciati.
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