Campomarino fra disperazione e rabbia

Strage di animali nell’inferno della pineta. Devastato il camping Marinelle, paesaggio spettrale

L'incendio di domenica 1 agosto non ha solo distrutto ettari di pineta ma anche tante specie animali che non hanno trovato scampo. Infuriati i titolari della struttura arsa dalle fiamme: "Non ci fanno pulire dalla vegetazione incolta". Salvo per miracolo il porto turistico Santa Cristina

La straordinaria pineta di Campomarino sul versante sud ridotta in cenere, mentre le squadre di soccorso sono ancora impegnate per spegnere gli ultimi focolai. Il terreno continua ad ardere, a fumare. Immagini spettrali che per km si snodano in un serpente di alberi carbonizzati e terra riarsa.

Una strage di flora e fauna, con carcasse di animali ancora visibili, con quella che deve essere stata una disperata fuga dalle lingue di fuoco che hanno consumato una delle porzioni di territorio più verdi di tutto il basso Molise.

L’incendio di ieri, domenica 1 agosto, ha rischiato di attaccare direttamente anche il porto turistico intitolato a Santa Cristina, dove diverse erano le imbarcazioni ormeggiate con i motori pieni di gasolio. Sarebbe potuta essere una tragedia nella tragedia ma li, per fortuna, l’intervento ha scongiurato il peggio.

Intanto è attiva anche la ricognizione all’interno della pineta in cerca di inneschi. Il dubbio che il rogo sia stato di origine dolosa ha bisogno di conferme sulle quali sono al lavoro gli uomini della Forestale e del comando dei vigili del fuoco di Campobasso.

La zona dei camping è stata evacuata e non tutti durante la notte hanno fatto ritorno nelle strutture. Il danno più grande è quello del camping Marinelle, l’ultimo a sud di Campomarino, dove è andata distrutta la parte centrale nel rogo di ieri pomeriggio. Case di legno completamente carbonizzate, mobili, elettrodomestici e suppellettili andati in fumo.

Il danno “non ancora quantificato ma parliamo di decine e decine di migliaia di euro” dicono dalla proprietà -che ha subito un incendio molto simile nel 2007. Un episodio in seguito al quale i titolari di le marinelle hanno chiesto di poter intervenire nell’area di competenza demaniale tra la struttura e la ferrovia occupandosi della bonifica sistematica per evitare che il fronte del fuoco potesse percorrere la terra dai terreni.

Ma da quanto si apprende l’autorizzazione è stata negata per problemi di competenze e oggi al dolore si aggiunge la rabbia. Una decina di famiglie stavano soggiornando nel camping nel momento drammatico dell’incendio, quando le lingue di fuoco spingevano per entrare.

“Abbiamo preso l’auto e siamo andati verso Termoli” raccontano due campani che stamattina sono tornati dopo una notte trascorsa in un bed and breakfast della città adriatica trovato in emergenza. La loro roulotte è salva ma ai vicini proprietari di casette di legno nella parte centrale è andata peggio. Le strutture sono un ammasso di detriti e cenere che gli operai stanno caricando sui mezzi per la bonifica.

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