Campobasso 'torna a vivere'

Campobasso ricomincia dal caffè al bar, il sindaco dal barbiere. Aria da primo giorno di scuola con mascherine e scanner fotogallery

I campobassani tornano nei negozi, le strade sono di nuovo affollate. Ma la prudenza resta la parola chiave di fronte al focolaio covid scoppiato nella comunità Rom da una decina di giorni. La maggior parte delle attività commerciali ha riaperto oggi, 18 maggio, dopo oltre due mesi di lockdown. Rispuntano i tavolini all’aperto nei bar, i titolari degli esercizi pubblici sono attenti a rispettare le regole imposte per la sicurezza di tutti. Se non fosse stato per le mascherine e per la distanza di un metro da rispettare, si sarebbe potuto parlare di ‘giornata normale’ lungo Corso Vittorio Emanuele.

Era il 9 marzo e l’Italia si apprestava a ‘chiudere’ tutto. La pandemia da covid era appena scoppiata e i numeri erano preoccupanti: unico modo per contenerli, abbassare le saracinesche dei negozi, dei bar, dei ristoranti, delle industrie, e sperare che il contagio potesse regredire. È accaduto, seppure non è stato azzerato. E oggi, 18 maggio, dopo esattamente due mesi e dieci giorni, si può dire che il lockdown sia davvero terminato.

A Campobasso si è rivista molta gente in giro, traffico sostenuto, colori, voci, clacson, sorrisi. Molti si sono incontrati di nuovo dopo tempo, sempre a distanza però. Le mascherine le portano ormai quasi tutti, anche perché per poter entrare nei locali pubblici è obbligatorio indossarle. Qualcuno porta anche i guanti. Come il rispetto del metro di distacco sociale, sia all’aperto che soprattutto al chiuso. Da oggi, tra l’altro, non serve più l’autocertificazione per gli spostamenti all’interno della propria regione ma solo ed esclusivamente per muoversi, per motivi di necessità, lavoro o salute, tra una regione e l’altra.

Campobasso riparte: negozi aperti e gente a passeggio

In via Trieste, con grande emozione ha riaperto anche la parrucchiera ‘Mena’: “Sono emozionata come il primo giorno di scuola. C’è anche paura di sbagliare, di non seguire alla lettera le regole” confessa la titolare mentre effettua un taglio di capelli a una signora. Già, sensazioni che sembravano sopite nella routine quotidiana e che tornano prepotentemente di ‘moda’.

corso mascherine Campobasso riparte: negozi aperti e gente a passeggio

La cosa più bella? Tante, a dire la verità. Tra queste sicuramente il piacere di tornare a sorseggiare un ottimo caffè espresso al banco del bar, pur mantenendo la famosa distanza. “Per noi oggi è come una inaugurazione, una riapertura che sa tanto di rinascita” dice orgoglioso Libero Ranallo, titolare col fratello Nicola del Bar Centrale. Dove si sono riviste persone sedute ai tavolini, in attesa di un aperitivo. Non è tutto ‘normale’, chiaramente: l’abbraccio all’amico o la stretta di mano al conoscente restano tabù. Giustamente. Ma già il fatto di poter tornare a vedere gli amici senza problemi, ma anche senza assembramenti, è già tanto. Anche perché per molti l’amico è più importante, magari, del parente ‘lontano’.

Dunque, nonostante nel capoluogo da una decina di giorni i numeri siano tornati a crescere a causa del nuovo focolaio scoppiato nella comunità Rom, la risposta della città è stata buona. Certo, non siamo ai livelli pre-crisi, ma in giro c’è voglia di tornare a fare spese.

Centro commerciale Pianeta Campobasso

Non tutti hanno riaperto, però: sia in centro che nei centri commerciali sono rimaste abbassate le serrande di alcune attività di ristorazione che evidentemente vogliono attendere ancora qualche giorno per il discorso della sicurezza e delle spese da sostenere. Ed è comprensibile. Altri non hanno fatto in tempo a rispettare le direttive imposte ieri sera (17 maggio) dal presidente della Regione Donato Toma che ha introdotto nell’ordinanza l’obbligo di autocertificazione sul rispetto delle linee guida da parte delle attività che riaprono. E molti non hanno voluto incorrere nel rischio di incappare in sanzioni in caso di controlli.

D’altronde, due mesi e più di mancati incassi si fanno sentire come morsi sulla pelle di chi porta a casa la ‘pagnotta’ con il negozio di famiglia. Proprio in uno dei centri commerciali della città, Il Centro del Molise, è stato allestito un controllo ferreo: misurazione della temperatura all’entrata e percorso da seguire sia negli spazi comuni che all’interno dei locali commerciali, gel igienizzanti al servizio della clientela, ingressi limitati perfino alla toilette, sedute vietate in alcuni punti dello stabile per evitare gli assembramenti.

In via Mazzini tutti, o quasi, sono tornati a vivere. I negozi di abbigliamento, nella strada dello shopping, vanno per la maggiore. Come ‘Quaderno a quadretti’, la boutique di Michelangelo Russo, punto di riferimento della zona e ideatore del video dei commercianti di via Mazzini: “L’entusiasmo è alto, considerando a cosa siamo andati incontro fino ad ora – dice Russo –. Abbiamo tanta merce invenduta, dobbiamo sperare che la gente ne venga fuori con fiducia”. La salute però è sempre al primo posto: “Ci sono state tante vittime, non dimentichiamolo. Poi è chiaro che le difficoltà ci sono eccome a livello commerciale, due mesi di chiusura significa perdere tanti soldi”.

 

 

Lungo Corso Vittorio Emanuele l’atmosfera sembra quasi pre-covid. Ma non lo è. Le persone ci sono, vanno in giro, fanno la fila, ma con un atteggiamento prudente, quasi di circospezione. Non si è più abituati alla ‘libertà’, verrebbe quasi da dire, proprio in nome di quella responsabilità necessaria da parte di tutti per evitare di fare un passo in avanti e compierne due dietro: i rischi ci sono e sono ancora alti, ma ora la cosa più importante era ripartire. Con le dovute precauzioni.

Campobasso riparte: negozi aperti e gente a passeggio

Quelle che sicuramente utilizza l’ottica Luciani, che ha predisposto un banchetto con igienizzante per le mani e quattro regole fondamentali da rispettare: disinfettare le mani, indossare la mascherina, entrare uno per volta e rispettare la distanza di un metro. “Ho creato una sorta di filtro all’ingresso – spiega il titolare Marco Luciani – dovendo fare anche assistenza, se non è necessario entrare preferisco non far contaminare, tra virgolette, il locale. Le montature vengono sempre disinfettate, a ogni prova. Ho ordinato anche un sanificatore per l’aria all’ozono, oltre a predisporre la barriera di plexiglass sul bancone”.

 

C’è anche il sindaco Roberto Gravina, che confessa: “Sono già stato dal barbiere, era necessario” sorride. Poi via al giro di ricognizione nei negozi dei commercianti, ascoltando le loro impressioni e i suggerimenti per migliorare dove c’è da migliorare. “Volevo rendermi conto in modo diretto di come ci si sta organizzando per far fronte alle nuove misure con cui toccherà a tutti convivere per lungo tempo” aggiunge il primo cittadino.

FdS

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