Verso la fase 2

Chi torna in Molise dal 4 maggio deve segnalare e mettersi in quarantena per 14 giorni: firmata l’ordinanza

Dal prossimo 4 maggio, grazie ad un allentamento delle misure restrittive, è previsto il rientro di coloro che lavorano o studiano fuori regione. Per loro ci saranno precisi obblighi da rispettare, come la segnalazione alle autorità preposte e la quarantena obbligatoria come stabilisce l'ordinanza firmata stasera - 30 aprile - dal governatore Toma e che resterà in vigore fino al 10 maggio. Chi non rispetta le norme rischia sanzioni pesanti, mentre sarà possibile segnalare eventuali casi sospetti all'Asrem.

A tre giorni dalla fine del lockdown e dell’allentamento delle misure restrittive, sulla base della relazione tecnica inviata dall’Asrem, il governatore Donato Toma ha firmato la nuova ordinanza che consentirà di controllare e monitorare il ritorno in Molise di tutti coloro che attualmente si trovano nelle altre regioni del nostro Paese.

Studenti universitari o persone che lavorano fuori si preparano infatti a tornare dalle loro famiglie dopo che il decreto del governo del 26 aprile ha concesso una deroga al divieto di spostamento consentendo il rientro nel proprio domicilio, abitazione o residenza.

In vista dell’esodo che inizierà lunedì 4 maggio e che si preannuncia consistente anche nella nostra regione (non solo verso la Campania e la Puglia dove i biglietti per treni e autobus sarebbero tutti esauriti), entrerà in vigore l’ordinanza firmata stasera – 30 aprile – dal capo della Giunta regionale. Un provvedimento per molti versi simile a quello adottato lo scorso 8 marzo, quando ci fu la prima ondata di rientri.

Anche questa volta quindi chi ritorna in Molise è obbligato a rispettare le misure restrittive decise per ridurre il pericolo di propagazione del covid-19. Coloro che hanno soggiornato per più di 24 ore negli ultimi 14 giorni fuori dal Molise hanno l’obbligo, una volta arrivati nella nostra regione, di comunicare entro due ore il rientro al proprio medico di base o al pediatra di libera scelta o di telefonare ai numeri 0874 31300 0874 409000 oppure scrivere agli indirizzi email coronavirus@asrem.org, dipartimento unico prevenzione@asrem.org.

Dovranno poi osservare una quarantena obbligatoria di 14 giorni, salvo però diverse disposizioni sanitarie. Quindi in alcuni casi potranno essere concessi dei permessi che bypassano l’isolamento domiciliare di questo periodo. Inoltre non potranno spostarsi o viaggiare, dovranno essere raggiungibili “per ogni eventuale attività di sorveglianza” e infine in caso di comparsa di sintomi dovranno darne immediata comunicazione al medico di famiglia o alla Asrem.

L’ordinanza, che sarà in vigore fino al prossimo 10 maggio, obbliga anche i gestori dei servizi di trasporto extraregionale a fornire all’Azienda sanitaria i nominativi di coloro che rientrano da fuori regione e che abbiano usufruito del servizio indicando anche la relativa tratta di percorrenza.

“Le autorità preposte alla vigilanza al controllo – si legge ancora nel provvedimento – in caso di violazione delle misure previste nell’ordinanza dovranno darne immediata comunicazione all’azienda sanitaria regionale”.

Infine l’ordinanza prevede la possibilità di fare segnalazioni anonime nel caso in cui si venga a conoscenza di persone che non si sono segnalate e non osservano la quarantena obbligatoria. Basterà inviare in via riservata una mail sempre all’Asrem (coronavirus@asrem.org, dipartimento unico prevenzione@asrem.org) che poi attiverà le procedure del caso.

Anche in questo caso il mancato rispetto delle misure imposte nell’ordinanza prevede sanzioni: ammende da 400 fino a 3000 euro. Misure che arrivano a prevedere la denuncia per chi è positivo e viene sorpreso ‘in giro’. 

“E’ stato necessario – il commento del presidente Toma – adottare misure in grado di ridurre il possibile rischio di incremento del contagio al fine di non vanificare reazioni fino ad oggi posta in essere per ripristinare le condizioni sanitarie e ambientali idonee a consentire la ripresa delle attività economiche e sociali nel territorio molisano”.

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