Consiglio regionale

Stangata per le caldaie, ricorsi e possibili rate. Veleni in Aula, Iorio minaccia di denunciare Toma

Pagare a rate e regolarizzare le certificazioni entro il 30 aprile: queste le due importanti novità approvate in Consiglio regionale che ha discusso sulle possibili soluzioni per evitare la stangata ai molisani che hanno ricevuto la multa da mille euro in seguito ai mancati controlli degli impianti. Polemiche e scintille durante la discussione tra il governatore e l'ex presidente.

La stangata riguarda migliaia di famiglie molisane. 242 solo a Bagnoli del Trigno, ad esempio. Le multe da oltre mille euro recapitate poco prima di Natale sono state un salasso per i cittadini puniti per il mancato controllo delle caldaie.

Pagare a rate e regolarizzare le certificazioni entro il 30 aprile: queste le due importanti novità previste nell’atto approvato in Consiglio regionale e rivolto a chi non ha rispettato un obbligo di legge (al pari del pagamento del bollo a cui i molisani pure sono ‘allergici’) che prevede sanzioni per gli inadempienti, così come sancito da una norma del 1981. L’accertamento e quindi la multa scatta per chi non provvede all’autocontrollo e alla manutenzione degli impianti.

In Molise ad occuparsi del servizio è un raggruppamento di imprese (un’Ati per dirla con un termine tecnico) che si è aggiudicato una concessione messa a bando dalla Regione Molise che a sua volta gestisce una funzione in precedenza affidata alle Province. E proprio tale concessione, su cui ci sono sospetti (tanto che qualcuno chiede di inviare gli atti alla magistratura), diventa il bersaglio delle opposizioni che hanno chiesto al governo regionale di trovare possibili soluzioni per evitare di mandare sul lastrico famiglie che già devono fare i conti con stipendi bassi o con la mancanza di lavoro.

Se n’è parlato nella lunga seduta del Consiglio regionale di ieri (21 gennaio). All’attenzione dell’Aula tre provvedimenti: un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle (a firma Greco, Fontana, Primiani, Manzo, Nola e De Chirico), una mozione della consigliera dissidente Aida Romagnuolo e un’interpellanza degli esponenti del Pd Fanelli e Facciolla.

“Sono migliaia gli accertamenti partiti in tutto il Molise”, sottolinea il capogruppo pentastellato Andrea Greco. “Quindi migliaia di cittadini hanno ricevuto multe da mille euro. Un fatto inaccettabile” anche perchè “con delle procedure dubbie la Regione ha affidato ai privati il controllo sulle caldaie”. 

“La pubblica amministrazione deve essere dalla parte dei cittadini non dalla parte di chi deve fare cassa”, insiste dal Pd Micaela Fanelli. 

In Aula si discute a lungo di quello che è “un problema atavico“, ricordano dalla maggioranza Gianluca Cefaratti e Nico Romagnuolo. Mentre molti cittadini pare si siano attivati per impugnare la multa e presentare ricorso, il capo della Giunta regionale sottolinea che “le sanzioni vanno applicate” e che “possiamo dare degli indirizzi sulla graduazione delle sanzioni, anche se mitigata dalla legge del 1981”. E “la mozione della Romagnuolo, che abbiamo migliorato e ampliato, dà peso ai problemi dei cittadini”.

Alla fine il Consiglio regionale impegna il presidente Toma, l’assessore competente e la Giunta regionale “ad approntare un percorso legislativo e/regolamentare per la graduazione delle sanzioni, la rateizzazione delle stesse, a considerare la possibilità di regolarizzare le certificazioni di conformità degli impianti termici fino al 30 aprile dell’anno successivo alla data di scadenza”.

Nell’atto c’è pure l’impegno “ad investire il Governo affinché si possa arrivare ad una modifica della norma sanzionatoria nazionale”. Si chiede, infine, “di effettuare una opportuna campagna informativa utile a tutti i cittadini”.

Il finale è pepato. “Apprezzo chi viene in Consiglio regionale, ci mette la faccia ed esprime il proprio pensiero e non chi vota poi utilizza i social per le dichiarazioni più disparate”, scandisce il presidente riferendosi alle famose ‘fake news’. E poi “non si possono votare politicamente due mozioni, si deve avere il coraggio di prendere una posizione“, aggiunge punzecchiando Iorio che aveva votato sia l’ordine del giorno della Romagnuolo che quella dei 5 Stelle. “Non ha senso politico, gli elettori capiranno cosa c’è dietro questo atteggiamento”.

Apriti cielo. Michele Iorio si sente accusato e minaccia denunce: “La invito a dire – dichiara rivolgendosi a Toma – a chi si riferiva perchè altrimenti andrò dai magistrati”. Poi lancia accuse al vetriolo. “Mentre non si capisce che soluzioni ci sono per i cittadini, la concessionaria ha avuto dei vantaggi”, tuona l’ex presidente della Regione. “In Emilia Romagna i cittadini pagano meno di quelli molisani e qualcuno sarà stato pure responsabile”.

Esulta invece Aida Romagnuolo, firmataria della mozione approvata: “La stragrande maggioranza degli abitanti del Molise è composta prevalentemente da persone anziane, disoccupati, disabili, disagiati e quindi, si va a colpire la parte più fragile e più debole della società molisana”.

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