Come è successo?
E’ questa la domanda che tutti si pongono in queste ore sull’incendio divampato nella notte appena trascorsa in una villetta di contrada Colle Calcare, a Campobasso, in cui ha perso la vita un bambino di appena nove anni. Una tragedia per la famiglia Mignogna-Serago che dopo la fuga da quell’abitazione piena di fuoco e fumo è stata affidata alle cure dei sanitari dell’ospedale Cardarelli.
Nella tarda mattinata di oggi, 18 dicembre, il sostituto procuratore Anna Rita Carollo, il capo della squadra Mobile di Campobasso Marco Graziano e alcuni uomini del Nucleo investigativo antincendi del comando dei vigili del fuoco di Campobasso effettueranno un sopralluogo per cercare di comprendere la causa che ha generato quella prima scintilla fatale che ha poi dato vita a una vasto rogo e che ha divorato ogni cosa. Compresa la vita di un bambino che dormiva nel luogo in cui ci si sente più sicuri e protetti, assieme a mamma, papà e altri due fratellini di dodici e quattro anni.
La relazione dei pompieri, che dopo aver spento le fiamme hanno bonificato la zona per metterla in sicurezza, non è ancora chiusa. Le ipotesi sulle quali si sta lavorando sono almeno due: il corto circuito partito da un elettrodomestico o anche l’incendio provocato da una candela votiva lasciata accesa per la novena di Natale. Si tratta una tradizione religiosa che vorrebbe il cero sempre acceso nei nove giorni che precedono la nascita di Gesù. I coniugi e anche i loro bambini erano conosciuti e attivi nell’ambiente della chiesa di San Giovanni Battista, quella vicino al cimitero: i piccoli frequentavano il gruppo scout parrocchiale.
Intanto la Procura ha aperto un fascicolo di indagine e posto i sigilli all’abitazione che ora è sotto sequestro.
Per quanto riguarda le condizioni di salute dei sopravvissuti le notizie non sono molto rassicuranti: il più grande dei tre fratellini è stato trasferito nel Centro grandi ustionati di Napoli, la sorellina di quattro anni è ricoverata al Cardarelli di Campobasso. La madre di trentacinque anni ha riportato ustioni di secondo grado sulla parte superiore del corpo e non è escluso il trasferimento in un ospedale specializzato anche per lei. L’unico a non aver riportato ferite è il padre comprensibilmente sotto choc per questa immane tragedia.
La piccola vittima, deceduta per asfissia nonostante i soccorritori abbiano cercato di strapparla alla morte, è all’obitorio. Il magistrato potrebbe disporre l’autopsia.
A esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia Mignogna-Serago è stata la sindaca di Campobasso Paola Felice: “Siamo affranti da questa notizia che fa particolarmente male perché c’è di mezzo un bambino. Siamo in apprensione anche per le sorti degli altri ricoverati per i quali speriamo che vada tutto per il meglio, naturalmente siamo a disposizione per qualunque necessità, non possiamo aggiungere molto altro, la tragedia è immensa”.
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