Mafalda

Organizzato Rave party in epoca Covid: giovani messi in fuga dai carabinieri, 57 denunce

Blitz dei militari nel capannone della ex Smi di Mafalda, con 57 persone di età comprese tra i 19 ed i 38 anni, provenienti oltre che dal Molise anche da diverse altre regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana), avevano deciso di partecipare ad una festa non autorizzata organizzata alla periferia di Mafalda, già teatro di raduni clandestini in passato, . Il più noto quello del 2016, quando per tre giorni migliaia di persone arrivate da tutta Italia e dall'estero avevano occupato la fabbrica sparando musica a decibel altissimi. Stavolta l'intervento dei carabinieri ha fatto saltare i piani disperdendo i partecipanti, sui quali sono in corso accertamenti.

Avevano organizzato, col solito tam-tam su canali social protetti, un rave party nel capannone dismesso della ex Smi di Mafalda. Ma questa volta il raduno a base di musica, assembramenti e droghe, è saltato: i carabinieri, con un blitz imponente, hanno messo in fuga decine di giovani e meno giovani che  si erano accampati all’interno dell’azienda dismessa da molti anni, di proprietà del Gruppo Marrollo e sottoposta a fermo amministrativo.

Danneggiamenti, invasione e occupazione abusiva di terreni, possesso di stupefacenti e violazione delle norme anti Covid: sono diversi i reati contestati ai partecipanti, arrivati da diverse regioni italiane per un appuntamento che registra diversi precedenti.

È di 57 persone di età comprese tra i 19 ed i 38 anni il totale delle denunce. Si tratta di giovani provenienti oltre che dal Molise anche da diverse altre regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana).
I militari della Compagnia di Termoli sono intervenuti anche grazie a informazioni avute preventivamente, sono intervenuti nel capannone industriale in disuso fuori dal centro abitato di Mafalda.
Giunti sul posto, i carabinieri hanno accertato che c’erano numerose persone presenti che stavano approntando l’area per lo svolgimento di un “Rave Party” non autorizzato, il cui inizio era verosimilmente previsto nel pomeriggio di domenica 4 ottobre e che si sarebbe dovuto probabilmente protrarre per alcuni giorni.
Le persone sono state tutte identificate ed invitate a lasciare l’area privata all’interno della quale si erano introdotte illecitamente e dove è stata riscontrata inoltre la presenza di scritte realizzate con vernice spray e di bottiglie e oggetti vari abbandonati in terra.

Provvidenziale è stato nell’occasione l’intervento dell’Arma che ha impedito lo svolgimento della manifestazione alla quale avrebbero dovuto verosimilmente partecipare diverse centinaia di giovani. Il che ha evitato anche problematiche di ordine e sicurezza pubblica considerate anche le norme anti covid.

L’attività dei carabinieri è stata avviata nella prima mattinata e si è protratta sino al tardo pomeriggio di ieri fino alla denuncia dei 57 presenti per concorso in invasione di terreni o edifici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di cose altrui.
Proseguiranno le attività di controllo disposte dal Comando Compagnia di Termoli, anche in futuro, per arginare – sia in via preventiva che repressiva – i reati in genere ed in particolare quelli che mettono a rischio l’ordine, la sicurezza e la sanità pubblica, allo scopo di fornire ai cittadini una reale ed effettiva sicurezza sul territorio ed anche una sempre maggiore e significativa percezione della stessa.

Il più eclatante dei precedenti a Mafalda risale al 26 ottobre 2016, quando per tre giorni il capannone della zona industriale di Mafalda era stato occupato da un rave party con migliaia di persone. Lo stabile era stato trasformato in uno spazio abusivo in cui erano stati sistemati degli impianti audio impressionanti in grado di sparare musica a palla ma anche luci e altre strutture che avevano fatto da cornice all’evento denominato ‘Bordell 23 Center Italy’. Dopo la “festa” danni e devastazioni, come Primonumero.it aveva raccontato in questo articolo.

“Retroscena di un mostro di sound”. Dopo il rave party solo danni, rifiuti e incredulità

 

In questo caso il Rave è saltato perchè i militari delle stazioni di Mafalda, Palata, Montenero e Montecilfone, coordinati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli, hanno fatto irruzione mandando all’aria i piani dei partecipanti, particolarmente rischiosi in questo periodo per le restrizioni imposte dalla necessità di limitare e fermare il contagio del virus.

 

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