Recrudescenza dei contagi

Influenza e Covid, presi d’assalto gli ambulatori dei medici di base. Salgono a 4 i ricoveri in Terapia Intensiva

Il primario della Rianimazione del Cardarelli, Romeo Flocco, parla di situazione "sotto controllo" nel reparto: "Eravamo preparati al picco di quest'anno, con il covid dobbiamo imparare a convivere" e aggiunge che i pazienti positivi oggi hanno sintomi in genere molto più lievi rispetto a quanto accaduto nel 2020. Affollati gli ambulatori medici a causa dell'influenza, così Roberto De Socio: "Ricevo decine di chiamate al giorno, i sintomi sono simili al Covid, con febbre alta, tosse e dolori muscolari. Ma il picco arriverà dopo l’Epifania"

La tendenza di questo inverno sembra sia quella di ammalarsi di più alle vie respiratorie. Il risultato è tangibile: negli ultimi giorni, quelli a cavallo delle festività, sono state centinaia le persone a letto con febbre molto alta, tosse, dolori articolari e un boom di visite dai medici di base.

Roberto De Socio, medico di medicina generale di Campobasso, ammette infatti di aver avuto “una mole di accessi rilevante, nel mio studio le visite sono raddoppiate proprio in questi giorni. Ricevo decine di chiamate sin dal mattino presto di pazienti che chiedono consigli e come comportarsi. È un mix di Covid, influenza e sintomatologia intestinale. Il picco però è atteso proprio in questi giorni, dopo l’epifania”.

“I virus sono equamente distribuiti – continua De Socio -. I sintomi fra Covid e influenza sono praticamente simili: temperatura molto alta che fatica a scendere, dolori articolari, debolezza, tosse e, in alcuni casi, anche nausea e diarrea. Molti trascurano di fare i tamponi, ma quando mi chiamano io insisto perché lo facciano al più presto. Le eventuali cure, infatti, sono diverse da caso a caso”.

“Con il covid dobbiamo imparare a convivere” spiega il primario della Terapia intensiva del Cardarelli di Campobasso, Romeo Flocco. E se la triade influenza-bronchiolite-Covid sta tenendo impegnati i medici della regione, al Cardarelli i ricoveri riguardano perlopiù pazienti positivi al Coronavirus. Nei giorni a cavallo di capodanno sono stati ricoverati ben sette nuovi pazienti positivi, due dei quali più gravi e trasferiti in terapia intensiva dove allo stato attuale in totale ci sono quattro ricoverati.

In totale i cittadini positivi sono quasi 2000, 1.194, e di questi – oltre ai 4 in terapia intensiva – altri 13 sono ricoverati ricoverate in Malattie infettive.

“Questa ondata di infezioni da Covid 19 era prevista – spiega il primario Romeo Flocco – e non è da escludere che ci sarà un ulteriore incremento conseguente a queste festività. Ma ormai sappiamo tutti che dobbiamo imparare a convivere con queste positività e sotto il profilo medico sanitario non siamo stati colti impreparati, la situazione è infatti sotto controllo”.

Si tratta di pazienti che hanno sintomi in genere molto più lievi rispetto a quanto accaduto nel 2020. Questo grazie all’immunità acquisita a seguito delle vaccinazioni. I casi in Terapia intensiva, poi, riguardano pazienti complessi che hanno più patologie e quindi manifestano una sindrome acuta importante. Ma nel caso specifico, certe ripercussioni – argomenta il dottor Flocco -si sarebbero avute in seguito a qualsiasi tipo di infezione.

“Il fatto che ci siano queste positività – prosegue il primario – implica il semplice ricovero in un ambiente isolato ma niente di più. E rispetto a questo eravamo già pronti e organizzati. Non ci siamo scompensati. Ricordo che abbiamo due Rianimazioni: una covid e una no-covid. Sono ambienti separati quindi stiamo gestendo le cose in maniera ottimale”.

Il problema non è dunque della Terapia intensiva ma è piuttosto generale, perché il numero dei positivi è notevole anche negli altri reparti, e quindi comporta una serie di strategie di isolamento immediate “anche se basta la protezione delle vie aeree per escludere la possibilità di trasmissione del virus”.

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