La decisione

Niro si dimette per impedire il reintegro di Tedeschi in Consiglio regionale. Pallante resta assessore

Il leader dei Popolari rimette le deleghe per impedire ad Antonio Tedeschi di rientrare in Consiglio regionale e tenere in vita la maggioranza di centrodestra. Il rientro di Di Sandro (Fdi) è ritenuto meno rischioso

Vincenzo Niro non è più l’assessore alle Infrastrutture e al Demanio della Regione Molise. Il leader dei Popolari ha scelto di rimettere le deleghe per evitare che Antonio Tedeschi rientrasse in Consiglio regionale domani, martedì 7 febbraio, dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la sua estromissione arrivata con una legge regionale del 2020 che ha cancellato il meccanismo della surroga, cioè l’ingresso in Consiglio dei primi non eletti al posto degli assessori.

Ma se Niro ha scelto di fare il classico passo indietro per il bene della maggioranza, o di quello che ne rimane, lo stesso non succederà con Quintino Pallante di Fratelli d’Italia che invece resta al suo posto e quindi consentirà da domani il reintegro in Consiglio regionale di Filoteo Di Sandro. Il quale però è ritenuto altamente affidabile politicamente: in sostanza non dovrebbe mettere a rischio la tenuta della maggioranza Toma in questo finale di legislatura.

La notizia delle dimissioni di Niro è giunta questa mattina, a poche ore dal Consiglio regionale nel quale il presidente Salvatore Micone aveva già convocato Tedeschi e Di Sandro, in virtù delle due differenti sentenze della Cassazione che li avrebbero reintegrati. Poi in queste ore il nuovo colpo di scena.

“Sono un segretario regionale e devo tutelare in via prioritaria il risultato che ho ottenuto nel 2018 e la crescita in questi ultimi cinque anni del partito – ha commentato Niro -. In sostanza diciamo che in questo caso la rinuncia all’attività di Governo viene dopo l’impegno per l’attività legislativa”.

Vincenzo Niro ha deciso di dimettersi, contrariamente a quanto valutato qualche giorno fa quando è esploso il bubbone del reintegro su ordinanza della Corte di Cassazione. “Le cose sono evidentemente cambiate anche alla luce delle dichiarazioni di questi giorni da parte dei diretti interessati”. Niro chiaramente resta consigliere regionale e in questo modo il suo posto non può essere occupato da altri. Le sue dimissioni sono state accolte dal presidente Donato Toma.

Resta tuttavia la grande incognita sul reintegro in assenza di sospensione dalle funzioni di consiglieri dell’assessore Pallante. Per i diretti interessati “questo è un affare che deve risolvere il Presidente del Consiglio Salvatore Micone”.

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