Vertenza infinita

Veleni, accuse e stipendi negati: guerra tra Atm e Regione. “Sblocca i nostri soldi”. Toma: “Speriamo finisca presto”

Durissimo botta e risposta tra l'impresa che fa capo all'imprenditore Giuseppe Larivera e i vertici della Regione. Atm ammette di non poter pagare se la Regione non svincolerà i suoi crediti e rivendica come suo l'intervento sostitutivo che ha permesso di ridare ossigeno agli autisti. Dal palazzo di via Genova l'ammonimento: "Roma è costantemente informata della situazione, speriamo finisca tutto presto".

Non ci sta a passare per il ‘lupo cattivo’. E dopo che alcuni suoi dipendenti sono andati a lamentarsi per gli stipendi mancati sulla tv nazionale, nello stesso giorno in cui la Regione Molise ha pagato le tredicesime al posto suo, l’azienda di trasporto molisana Atm sbotta.

Affida a un lungo comunicato, di cui riportiamo i passaggi più salienti, la sua versione su una vertenza che si trascina da anni. Autisti da una parte, l’imprenditore Giuseppe Larivera dall’altro. In mezzo la Regione Molise che sotto la spinta dell’assessore Quintino Pallante è riuscito, nelle ultime settimane, là dove altri prima di lui avevano fallito: pagare i lavoratori sostituendosi alla ditta per poi rivalersi sul rimborso dovuto dalla Regione al suo concessionario più importante “e anche più pagato” come ha detto a Primonumero il titolare della Mobilità.

Il primo punto chiarito da Atm riguarda proprio questi poteri sostitutivi adottati dall’amministrazione regionale per pagare gli stipendi di ottobre, una buona parte di novembre e le prime tredicesime a sedici autisti come abbiamo scritto proprio ieri quando sull’albo pretorio è stata pubblicata la determina di liquidazione delle somme spettanti a sedici lavoratori (17 mila euro circa).

“Il primo aspetto che ci pare indispensabile chiarire – dice Atm – è che il pagamento in sostituzione dei nostri lavoratori è stato richiesto direttamente da noi alla Regione Molise e non attuato motu propriu dall’ente a difesa dei lavoratori, come sostenuto anche da rappresentanti politici locali, che evidentemente hanno fatto di questa vicenda motivo di campagna elettorale”.

Propaganda, insomma, e non desiderio di risolvere i problemi a chi lavora e non riceve puntualmente lo stipendio. Pallante, che questa vittoria se l’è intestata, ha ricordando che “la procedura che stiamo applicando adesso è in vigore da anni ma chi mi ha preceduto diceva che non si poteva fare. Bene, ho dimostrato il contrario”.

E anche i sindacati  Cgil e Cisl lo hanno elogiato per questo come abbiamo raccontato prima di Natale quando per la prima volta la Regione si è messo a pagare gli stipendi di Atm al posto suo.

L’azienda entra nel merito della vicenda e spiega pure di aver chiesto lo sblocco dei crediti vantati dalla Regione sollecitando l’ente con pec il 1 e il  13 dicembre. Lo ha fatto perché “tra novembre e dicembre 2022 la Regione ha del tutto illegittimamente bloccato la liquidazione di rilevantissimi crediti che avrebbe dovuto corrispondere ad Atm, mettendo questa azienda nell’impossibilità oggettiva di pagare le retribuzioni dovute ai lavoratori, stante l’esigenza di destinare la liquidità esistente alla continuità dei servizi di TPL per evitare anche una denuncia di interruzione di pubblico servizio, il che ci avrebbe messo nelle condizioni di dover subire ‘oltre al danno anche la beffa’”.

La Regione – a quanto riferiscono – non gli neppure ha risposto. I crediti eccedenti non coperti dagli obblighi sostitutivi “dovuti alla temporanea irregolarità del nostro Durc”non sono stati svincolati. Oltre 1 milione di euro è rimasto fermo rendendo impossibile pagare stipendi e anche i fornitori. Pregiudicando l’erogazione del servizio stesso.

Ed è stato allora che Atm ha chiesto alla Regione di sostituirsi alla ditta così come previsto dal Codice Appalti, “sottolineando l’importanza di soddisfare almeno i propri lavoratori, visto l’approssimarsi delle festività natalizie. Ma la Regione – questo si legge nel comunicato – ha pagato con incomprensibile ritardo i lavoratori”.

Ritardo che all’ente pubblico è valso anche il pesante ammonimento della Corte dei Conti che ha impugnato il bilancio.

Al di là delle decisioni della magistratura contabile, il cui esito è ancora da definirsi, resta il fatto che la “storia dell’azienda che non paga gli stipendi per colpa della Regione è una notizia falsa. I concessionari – ricorda Pallante – sono 29, come mai i problemi ci sono solo con loro?”.  

A rendere ancora più ingarbugliata la vicenda è – secondo Atm – anche la scelta di alcuni lavoratori di depositare già il primo del mese “senza attendere la liquidazione del corrispettivo regionale, con ricorso per decreto ingiuntivo, procedendo subito dopo al pignoramento per importi addirittura superiori all’ammontare degli stipendi e congelando rilevanti risorse finanziarie, che non possono essere sbloccati dalla società per diversi mesi, nonostante i lavoratori siano stati già tutti pagati, dovendo attendersi le estinzione della relativa procedura esecutiva, con una moltiplicarsi in motivato di spese legali, che finiscono per depauperare l’azienda e arricchire gli avvocati che ormai sistematicamente assistono ai lavoratori. La gravità del fenomeno che stiamo qui descrivendo emerge ancor più se si considera il fatto – integrante addirittura gli estremi di un reato penalmente rilevante- che la Regione ha pagato in sostituzione per la gran parte dei lavoratori che avevano già pignorato i relativi importi e che, quindi, risultavano già soddisfatti in via giudiziaria”.

La conclusione?  “Non siamo nelle condizioni di poter più anticipare risorse finanziarie per pagare i lavoratori in mancanza di un puntuale pagamento da parte dell’ente”. Che gli deve – a loro dire – un mucchio di quattrini.

La soluzione? “Lo smobilizzo dei nostri crediti”.

Toma e Pallante

A fine serata è arrivata anche una replica di Pallante e del presidente Toma i quali, ricordando di aver liquidato le tredicesime, hanno scritto: “Il provvedimento rientra nell’ambito della più ampia attività di sostituzione espletata dalla Regione nel pagamento delle retribuzioni ai dipendenti Atm. Un primo intervento era stato disposto a dicembre in favore di chi aveva già fatto domanda, relativamente alle mensilità di ottobre, novembre e dicembre. Tutte le richieste, complete ed accoglibili, sono state soddisfatte. Per le domande incomplete o mancanti si provvederà con successive determinazioni dirigenziali. I pagamenti della mensilità di gennaio seguiranno lo stesso iter”.

Il cammino, insomma, sembra solcato e potrebbe portare buone notizie anche a quella parte di lavoratori che non ha immediatamente aderito alla procedura “anche per delle lotte interne ai sindacati e per i consigli degli avvocati che si sono arricchiti sulla pelle dei lavoratori” questo ha detto a Primonumero stamattina l’assessore Pallante.

“Con l’assessore  – ha concluso il presidente Toma – ci siamo attivati con fermezza per risolvere una questione drammatica che la Regione ha affrontato con senso di responsabilità e sollecitudine. Siamo in costante contatto con i tavoli romani che vengono puntualmente informati sull’evoluzione della vertenza tra l’azienda e i lavoratori. L’auspicio é di arrivare presto a una risoluzione definitiva della problematica”.

E cioè la nuova gara già bandita ma ancora incerta nei tempi di realizzazione per l’affidamento del servizio pubblico di trasporto.

(AD)

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