E’ trascorso poco meno di un anno da quando l’associazione animalista Stop Animal Crimes ha denunciato i cavalli lasciati al pascolo tra la neve oppure in giro sulle strade. Quelle scene continuano a ripetersi: la situazione non è cambiata a Montenero Val Cocchiara, come mostrano le foto e i video che hanno inviato alla nostra redazione alcuni allevatori. Le immagini sono di qualche giorno fa: gli equini brucano tra la coltre bianca che si è depositata dopo la recente nevicata oppure circolano sulla provinciale che dal paese conduce a Pizzone. Per di più, i veicoli continuano a percorrere Pantano della Zittola, sito dichiarato dall’Unione europea di interesse comunitario per la sua ricca biodiversità, come testimoniano le tracce degli pneumatici lasciate sulla neve. C’è chi insomma continua a deturpare i pascoli protetti.
In tutti questi mesi insomma non è cambiato nulla, i problemi sono quelli di sempre nonostante un’istruttoria aperta in Prefettura e le prescrizioni della Regione Molise che ha chiesto ai Carabinieri Forestali di svolgere i controlli per appurare le irregolarità al centro di ben due esposti, l’ultimo dei quali depositato all’attenzione della Procura di Isernia dal Movimento 5 Stelle per chiedere accertamenti.
I cavalli che circolano sulle strade continuano a costituire un pericolo per gli automobilisti e per tutti gli altri utenti, oltre che per gli stessi animali che sono protetti da una legge regionale perchè a rischio estinzione e per i quali – è bene ribadirlo – vengono erogati soldi pubblici agli allevatori. A questo punto poi verrebbe da chiedersi cosa abbia prodotto il protocollo d’intesa firmato lo scorso aprile tra la Provincia di Isernia e il Comune di Montenero Val Cocchiara. L’accordo, lo ricordiamo, era “finalizzato alla sperimentazione, lungo il tratto della strada provinciale 32 ricadente sul territorio del Comune stesso, di un sistema per la prevenzione degli incidenti stradali con la fauna selvatica, in particolare per la gestione e riduzione delle collisioni veicolari con la fauna selvatica sulla scorta delle esperienze maturate, anche a livello europeo, nell’ambito del Progetto Life Strade o Life Safe Crossing”.
“Si confonde l’abbandono degli animali con la sorveglianza”, sottolineano gli allevatori autori dell’esposto presentato in Procura. E poi, aggiungono, “a Montenero Val Cocchiara i cavalli non vivono allo stato brado come qualcuno vuol fare intendere, lo stato brado si pratica sotto i 500 metri, qui si vive ad altitudini superiori”.
Circostanze e problematiche che offuscano l’immagine da sogno del ”paradiso’ dei cavalli descritto da un programma di Rai Due, ‘Il provinciale’, andato in onda domenica scorsa. Trasmissione nella quale non si è fatto alcun cenno alle problematiche di questa zona, ad eccezione dell’aumento dei casi relativi ai cavalli sbranati dai lupi per i quali comunque gli allevatori ricevono indennità dal Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (il Pantano è area pre-parco, ndr).
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