Montenero val cocchiara

Cavallo a rischio estinzione sbranato dai lupi: i resti ritrovati nel sito protetto di Pantano della Zittola

Era in una pozza di sangue il puledro di 8 mesi trovato morto a Pantano della Zittola: è solo l'ultima segnalazione del Nucleo operativo ente tutela animali e ambiente. Per l'associazione si tratta di uno dei cavalli protetti che "andrebbero sorvegliati e tenuti di notte negli appositi ricoveri per evitare che siano predati".

Sono rimasti solo la testa, le zampe e la carcassa del puledro di circa 8 mesi trovato morto in una pozza di sangue a Pantano della Zittola, il sito dell’Alto Molise in cui vivono gli equini a rischio estinzione e per questo tutelati da una specifica legge regionale. Le terribili immagini dell’animale sventrato risalgono a due giorni fa (25 ottobre). Di quel cavallo ieri restava solo un mucchietto di ossa.

Sconcertante il video inviati alla nostra redazione dal Nucleo operativo ente tutela animali e ambiente (N.O.E.T.A.A.). A detta dell’associazione, si tratta proprio di uno dei cavalli autoctoni, di razza ‘pentra’, quella per la quale gli allevatori percepiscono contributi pubblici e dovrebbero sottostare alle regole imposte dalla legge numero 26 del 27 maggio 2005. Fra l’altro sarebbe uno dei casi che avvengono a Pantano della Zittola: in realtà “le uccisioni avrebbero una frequenza quasi quotidiana”, come hanno riferito gli allevatori.

Ecco perchè, di recente, di fronte alle numerose segnalazioni, l’amministrazione regionale ha emanato alcune ordinanze per imporre regole precise sul controllo e sul ricovero notturno degli stessi equini che, se lasciati pascolare liberamente di notte, diventano facile bersaglio dei predatori. Non è dato sapere finora se l’ordinanza sia stata rispettata, se gli organi preposti – Asrem, Carabinieri Forestali e Università del Molise (quest’ultima si occupa di studiare lo stato di salute del Pantano e dei suoi cavalli) – abbiano operato in tal senso oppure cosa abbiano prodotto gli atti portati avanti in passato dal Movimento 5 Stelle presso il Governo.

Fatto sta che, a distanza di circa sei anni dalle prime segnalazioni sui casi di maltrattamento, si ripetono episodi drammatici per la vita dei poveri cavalli che vivono sul territorio di Montenero Val Cocchiara, di cui fa parte il sito dichiarato di interesse comunitario dall’Unione europea, ossia Pantano della Zittola.

Per questo, il referente regionale del N.O.E.T.A.A. Giancarlo Calvanese torna a sollecitare per l’ennesima volta “i controlli e una più rigorosa vigilanza dei cavalli” che “non possono essere lasciati di notte vagare per strada o andare in giro col rischio di essere sbranati”. Pantano della Zittola, poi, è anche un’area pre-parco, ossia contigua al Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, che eroga gli indennizzi dei danni da fauna selvatica, come ha spiegato in una intervista a Primonumero il direttore del Parco Luciano Sammarone.

Pantano della Zittola, parla il direttore del Parco nazionale: “Si rischia il disastro per interessi economici”

“Siamo di fronte all’ennesima uccisione di un cavallo di razza pentra da parte dei lupi – insiste Calvanese – e questo vuol dire che l’ordinanza della Regione Molise sulla vigilanza degli animali non viene rispettata. Pur vivendo allo stato brado, gli animali devono essere sorvegliati e di notte devono essere tenuti nei ricoveri perchè parliamo di una razza tutelata dalla legge”.

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