Termoli, un ordinario sabato di dicembre, centro gremito di gente intenta a passeggiare e un uomo, 40 anni, originario di San Severo che improvvisamente lungo via Cristoforo Colombo si stente per strada nel tentativo di farsi investire dalle macchine.
“Non voglio più vivere – le sue urla – Non ho più un centesimo. Non ce la faccio più”. La gente spaventata, chiama i soccorsi. Ma in quel momento fra le persone a passeggio con la famiglia c’è anche un carabinieri della stazione di Termoli, libero dal servizio. Si accorge della gravità della situazione e si avvicina all’uomo, provando a parlargli. Chiacchierano qualche minuto, quell’uomo continua a ripetere che senza lavoro e senza soldi non può più vivere ma il carabiniere riesce a farlo desistere dal togliersi la vita.
Il militare, preso atto delle apparenti condizioni di turbamento del 40enne, lo tiene d’occhio anche quando va via, ma temendo potesse ripetere il gesto, chiama il 112 ma anche il 118. E infatti, poco dopo, l’uomo scavalca il parapetto del vicino muraglione minacciando di lanciarsi nel vuoto da un’altezza di circa 6 metri.
A quel punto il militare, si avvicina di nuovo all’uomo ma capisce che questa volta non riuscirà a fermarlo dialogando con lui. Sta per lanciarsi e il carabiniere lo afferra per il giubbotto, lo riporta all’interno del parapetto e lo siede a terra in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
Arriva il 118 e dopo una breve visita viene trasferito al “San Timoteo” per le cure necessarie.
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