Caos in consiglio regionale

Piano sanità, il Consiglio regionale chiede confronto col Governo. Non passa il blitz sui contratti ai privati

Al termine di una lunga riunione il centrodestra approva una mozione volta a chiedere "ai Ministeri competenti di sospendere la valutazione sul Pos". Polemiche da M5S che aveva raccolto la convergenza di sei esponenti della maggioranza su un atto che - tra le altre cose - prevedeva "il blocco totale delle prestazioni extra budget". "Volevate sfiduciare Toma, oggi lo salvate", accusano i pentastellati

Il Piano operativo 2022-2024 dovrà essere al centro di un confronto con il Governo, ma gli accordi con i privati della sanità non si toccano. Non passa il tentativo del Movimento 5 Stelle. Al termine di una lunga riunione monotematica del Consiglio regionale, il centrodestra approva una mozione nella quale è inserito un emendamento che “impegna il Presidente della Giunta regionale a chiedere ai Ministeri competenti di sospendere la valutazione del Piano operativo sanitario 2022-2024 (la bozza è stata inviata ai Ministeri affiancanti per una preventiva valutazione, ndr) e di comunicare ai Ministeri stessi l’apertura di un confronto istituzionale, politico con il Governo e con il Consiglio regionale sulla bozza del Piano operativo sanitario già inviato, e di trasmettere gli esiti ai dicasteri competenti al termine del confronto”. L’emendamento passa con 11 sì e 6 no. Il presidente-commissario Toma si astiene, assenti gli esponenti del Pd. 

In Consiglio regionale succede l’imprevedibile, diventa carta straccia la mozione di M5S firmata dai sei consiglieri pentastellati e da altrettanti esponenti del centrodestra (compreso il presidente della Regione). Un documento di sei punti che, tra le altre cose, sollecita il governatore-commissario alla sanità, “a sottoscrivere nuovi accordi contrattuali alle strutture private convenzionate prevedendo il blocco dell’extra budget al fine di evitare l’aggravarsi dei contenziosi”. 

Seguendo questa strada “il Molise potrà uscire dal piano di rientro”, sottolinea convinto Andrea Greco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, partito che aveva presentato una delle due mozioni originariamente all’ordine dei lavori dell’Aula e discusse ieri (7 novembre), a sei mesi dalla scadenza naturale della legislatura guidata da Toma. L’altra porta la firma di quattro consiglieri del centrodestra, ossia Michele Iorio, Gianluca Cefaratti, Aida Romagnuolo e del capo dell’assemblea regionale Salvatore Micone.

In Aula vanno in scena i diversi punti di vista sulla riorganizzazione della sanità molisana: la difesa degli ospedali di Termoli (che perderà il Punto nascita, al suo posto sarà creato uno “spazio maternità”) e di Isernia (nel quale è stata soppressa l’Emodinamica e sospesi i ricoveri di Psichiatria). Il dibattito si accende quando il confronto si sposta sul piano politico, si affronta il tema della sanità privata e in particolare del rapporto con il Neuromed di Aldo Patriciello, l’eurodeputato di Forza Italia che ha appoggiato Donato Toma nel 2018, quando il presidente è stato eletto. Il governatore-commissario alla sanità qualche giorno fa ha firmato un decreto (il numero 35) con cui sono stati definiti i livelli massimi di finanziamento per acquistare prestazioni sanitarie dai privati convenzionati con il Servizio sanitario regionale. Un atto che si aggiunge alla diminuzione del budget erogato sempre a favore dei privati: da 106 a 101 milioni di euro.

Consiglio regionale sanità 7 novembre 2022 Iorio Romagnuolo Cavaliere

Michele Iorio, primo firmatario della mozione sostenuta da un pezzo del centrodestra, non ha dubbi: “Il Piano operativo 2022-2024 va ritirato, ci penalizza: non si può mettere per iscritto che bisogna andare a Pescara o a Napoli per un’emorragia celebrale per esempio”. Da parte sua, il governatore-commissario alla sanità rivendica che “attualmente l’unico atto ufficiale presentato al Governo è la mia richiesta al premier Giorgia Meloni e al ministro della Salute Orazio Schillaci di un tavolo politico-istituzionale per superare le criticità della sanità molisana”.

Poi in Aula scandisce: “Ho le mani libere, non ho fatto accordi pre-matrimoniali con nessuno. Faccio quello che devo fare non quello che mi impongono di fare” ma, aggiunge poi, “la sanità privata non va criminalizzata”. Un chiarimento rispetto al rapporto con l’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello.

Quando si avvicina il momento del voto sulle mozioni, Gianluca Cefaratti (consigliere di Orgoglio Molise, la lista che fa riferimento a Patriciello) lancia l’ultimatum: “Se si vota la mozione di M5S, la maggioranza non esisterà più e ci sarà una resa dei conti”. E’ il momento della svolta: dopo una lunga pausa, Iorio propone l’emendamento che fa saltare il piano dei 5 Stelle per ‘ostacolare’ Aldo Patriciello. Veementi le reazioni dei grillini: “Iorio è corso in aiuto del centrodestra, Forza Italia ha fatto partire decine di telefonate verso ognuno di voi ed è successo il miracolo. Vi abbiamo dimostrato che in questo Consiglio regionale non si fanno gli interessi dei molisani. Volevate sfiduciare Toma e ora lo salvate”. Nelle prossime ore i 5 Stelle presenteranno una nuova richiesta di monotematico con un solo punto: il blocco dell’extra budget ai privati. 

emendamento sostitutivo Iorio e centrodestra su sanità
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