Operazione blue marine iii

Fiumi di cocaina in mano agli abanesi, raffica di sequestri di case, auto e negozi

Sviluppi nell'inchiesta sui traffici di droga provenienti dalle 'ndrine calabresi e le estorsioni aggravate dal metodo mafioso nell'area tra Vasto e San Salvo sono stati eseguiti diversi provvedimenti di sequestro di beni riconducibili agli indagati. Coinvolti nel caso tre molisani.

Ci sono sviluppi nell’inchiesta antidroga denominata Blue Marine III, scattata il 24 gennaio scorso tra San Salvo e Vasto, al confine con il Molise. Nelle ultime ore sono stati eseguiti alcuni provvedimenti giudiziari di sequestro a danno del patrimonio degli indagati tra cui due bar sequestrati a Vasto città e a Vasto Marina da carabinieri e finanzieri su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila Marco Billi. I locali si trovano in Corso Mazzini (al centro di Vasto) e sulla Statale 16 (marina di Vasto). Sono stati anche sequestrati conti correnti riconducibili ad alcune società in provincia di Chieti e sono scattati i sigilli anche per altri due bar, un autosalone, almeno venti autovetture, un negozio di frutta e verdura e una sala giochi. Sono 11 i beni immobili sequestrati nel blitz fino a questo momento.

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I dettagli dell'operazione
La bomba al night e il coniglio della poliziotta squartato: violenza e armi, così spadroneggiava la mala albanese. Coinvolti tre molisani

Nella operazione Blue Marine dominano violenza e armi, con il coinvolgimento di tre molisani. Su 25 ordinanze di custodia cautelare  eseguite, 18 persone erano finite in carcere (oggi sono fuori tutti, in attesa di giudizio), 2 ai domiciliari, 5 erano risultate destinatarie di misure più lievi. I molisani sono un 36enne di Campobasso residente a San Salvo, un termolese di 37 anni e un 48enne di Montenero di Bisaccia. A coordinare il tutto la direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila per fatti avvenuti tra il 2019 e il 2020, che avevano fotografato uno spaccato inquietante per il controllo del territorio, fatto di intimidazioni, estorsioni e spaccio di droga e collegamenti con organizzazioni mafiose consolidate. Fra gli arrestati anche due calabresi che secondo gli inquirenti avrebbero fatto da unione tra la mala albanese di stanza a San Salvo e le ‘ndrine, per gestire i fiumi di droga in arrivo dalla Calabria e anche dall’estero e in modo particolare cocaina.

L’operazione era scattata all’alba del 24 gennaio scorso fra San Salvo e Vasto. Una organizzazione criminale di matrice albanese era stata smantellata dall’Antimafia ed erano state già sequestrate alcune attività commerciali, bar e sala giochi con slot machine. Le ipotesi di reato: associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni con l’aggravante del metodo mafioso.

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