Il caso di petacciato

Spari contro l’auto sbagliata, l’Appello conferma la condanna dell’agente di polizia molisano

La Corte ha confermato la responsabilità penale ma ha ridotto da 9 a 6 mesi la condanna in carcere per A.D.P., oggi 50enne, che nel febbraio 2019 sparò due colpi contro un'Audi con a bordo due giovani scambiandola per quella dei rapinatori di una gioielleria. La difesa ha annunciato ricorso in cassazione.

La Corte d’Appello di Campobasso ha confermato la responsabilità penale a carico del cinquantenne A.D.P., agente di polizia molisao residente a Petacciato, che nel 2019 ha sparato  contro l’auto di due ragazzi di Petacciato, scambiati per rapinatori.

Dopo la condanna in primo grado a nove mesi di carcere inflitta dal giudice del tribunale di Larino, la Corte d’Appello, presieduta dal Presidente Pupilella, ha confermato le responsabilità dell’imputata, riducendo tuttavia la condanna a 6 mesi dagli iniziali 9 mesi.

Non è un verdetto soddisfacente, ovviamente, per la difesa del poliziotto in servizio a Vasto, che annuncia ricorso in Cassazione. “Questo è un procedimento particolare e che fa scuola”, spiega l’avvocato difensore Fiorenzo Cieri. “Il mio assistito ha esploso un colpo di pistola nell’esercizio delle proprie funzioni perché si è trovato di fronte due persone in un’auto identica a quella dei rapinatori, e i due non si sono fermati ma hanno tentato la fuga. Aspettiamo le motivazioni della sentenza e poi andiamo in Cassazione, la Corte ha dato un giudizio superficiale”.

Di parere opposto la pubblica accusa che, anche in Appello attraverso il pm Fioretti, ha chiesto la conferma della condanna a carico dell’agente coinvolto in una vicenda che risale al 7 febbraio 2019, quando quattro rapinatori assaltarono una gioielleria a San Salvo all’interno dil centro commerciale proprio sulla linea di confine con il Molise.

Sparatoria polizia via Mediterraneo Petacciato

Quella sera la polizia di Vasto aveva fatto immediatamente scattare la ricerca dei malviventi sia con le pattuglie che con un’auto civetta; proprio a bordo dell’auto civetta c’erano due agenti, per uno dei quali – al volante – la posizione è stata archiviata. Convinti che i rapinatori potessero passare lì urante la fuga, si sono portati sotto il ponte dell’autostrada di Petacciato Marina. Il caso ha voluto che proprio in quel momento arrivasse un’Audi, veicolo simile a quello usato per la rapina, con due giovani all’interno.

Il poliziotto molisano ha estratto la pistola, ma senza segnalare la presenza dell’auto di polizia con lampeggiante e paletta. I due ragazzi, credendo di essere vittime di un tentativo di rapina, hanno tentato di fuggire in retromarcia lungo via Mediterraneo. A quel punto la sparatoria: prima un colpo contro le gomme e poi contro il finestrino lato passeggeri dell’Audi. I due sono rimasti illesi ma hanno avuto bisogno di cure ospedaliere. È stato disposto un risarcimento a loro favore.

La Procura di Larino aveva chiesto l’archiviazione per il poliziotto alla guida, mentre ha rinviato a giudizio il molisano A.D.P. per uso illegittimo delle armi e tentate lesioni. Il secondo grado è concluso, ma a quanto pare l’ultima parola spetta alla Cassazione.

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La ricostruzione

 

Intanto è stato incardinato nel tribunale di Vasto il processo sul caso del pescivendolo ammanettato e minacciato con il taser, che coinvolge lo stesso agente di polizia di Petacciato in servizio a Vasto. Il caso risale al 31 gennaio 2023 e quel video, che mostra due poliziotti ammanettare con la forza un pescivendolo che non aveva fornito loro le generalità per un divieto di sosta, aveva fatto il giro, oltre che dei social, anche dei giornali nazionali.

Le indagini preliminari sono terminate e a processo dovranno comparire, in questo caso, centinaia di persone: oltre agli agenti e agli stessi titolari di pescheria, per reati differenti, anche circa 300 utenti social identificati dalla polizia postale, accusati di diffamazione.

Poliziotto molisano aziona il taser e ammanetta faccia a terra un pescivendolo. Il video fa il giro dei social

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