Sono scesi in strada in contrada Cerro, a Oratino, per bloccare i lavori relativi all’installazione di un ripetitore di telefonia. Impianto che dovrebbe essere realizzato a pochi metri dal tratturo (passaggio della transumanza ormai patrimonio immateriale dell’Unesco) e confinante con decine di vecchie e nuove abitazioni che negli ultimi anni hanno riempito una contrada diversamente costretta a soffrire lo spopolamento tipico della stragrande maggioranza dei comuni molisani.
Una protesta che ha preso forma questa mattina nel presidio istantaneo organizzato dai residenti ma che formalmente è invece espressa in un ricorso al Tar, curato dall’avvocato Giacomo Papa, a cui i cittadini hanno affidato il mandato per far valere i loro diritti.
“Chi difende i diritti dei cittadini? Nessuno – hanno detto all’unisono – E siamo rammaricati anche dalla scelta dell’amministrazione che con tanta facilità ha autorizzato l’installazione di questo ripetitore senza preoccuparsi lontanamente delle molteplici problematiche che scaturirebbero dalla presenza di un simile impianto in questa zona che confina con il tratturo, che è caratterizzata da un paesaggio incontaminato finalmente ravviva da nuovi insediamenti abitativi costruiti con i sacrifici di chi ha scelto di investire i propri risparmi in questo posto e senza porsi il problema della tutela della salute pubblica”.
E’ il canto del cigno per le decine di famiglie di contrada Cerro, dopo le rimostranze già palesate non appena saputo del progetto, dopo la diffida inviata dal comitato – che si è costituito per dire “no” al ripetitore – al Comune di Oratino e dopo il presidio spontaneo organizzato questa mattina, martedì 21 gennaio. La speranza adesso l’hanno riposta nella decisione del Tar.
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