Termoli

Tunnel, Tar boccia il progetto. 5S e Comitato: “Giornata storica”

Il Tar premia il ricorso sul tunnel, dando ragione al comitato ed ai Cinque Stelle: "Una vittoria storica", ma Sbrocca annuncia un nuovo ricorso

A meno di 24 ore dalla sentenza sul tunnel del Tar Molise, che ha accolto il ricorso presentato dallo Studio Legale Iacovino dopo la battaglia dei Cinque Stelle e del Comitato no Tunnel, sono proprio i protagonisti della vicenda ad indire una conferenza stampa in Piazza Sant’Antonio, la stessa interessata dalla riqualificazione, per ribadire, ancora una volta, la soddisfazione per quella che è definita “una giornata storica che ha portato ad un grande risultato giudiziario che dà speranza alla città di Termoli ed ai cittadini”, come chiarisce immediatamente l’avvocato dello studio, attorniato dai colleghi Vincenzo Fiorini, Silvio Di Lalla, il dottor Giuseppe Fabbiano, l’architetto Beniamino Di Rico e dai consiglieri 5S Valerio Fontana per la Regione e Nick Di Michele per il Comune assieme a Marcella Stumpo e Nino Barone del Comitato No Tunnel.

Una decisione che giunge a meno di 48 ore dal ballottaggio che decreterà il sindaco di Termoli e che vede opposti l’uscente Angelo Sbrocca che, con il suo centrosinistra, ha proposto l’opera e continuerà a portarla avanti in caso di vittoria, come anticipato in una recente nota stampa che palesa la volontà di ricorrere al secondo grado di giudizio e Francesco Roberti che, a ‘capo’ del centrodestra ha ribadito, nelle ultime settimane, il suo secco no all’opera “seppure alcuni dei suoi consiglieri, come Francesco Rinaldi, abbiano votato a favore ed il Governo Toma non abbia mosso un dito per bloccare il tutto”, chiosa Nick Di Michele.

Seppure l’avvocato inviti i cittadini al voto libero, senza esprimere preferenza su nessuna delle due parti politiche ancora in ballo, il suo affondo va all’amministrazione Sbrocca che “ha negato la democrazia”, augurandosi che il “nuovo sindaco valuti la possibilità di riprendere in mano la situazione, “anche in autotutela, e di interpellare il popolo attraverso un referendum che è stato, arbitrariamente, negato al popolo di Termoli”.

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Una battaglia che va avanti da 5 anni e che ha riunito, sotto la bandiera termolese, non solo movimenti politici con visioni diametralmente opposti rispetto ad alcuni argomenti, ma comitati e cittadini che si sono rivolti allo studio campobassano che gratuitamente, precisa l’esponente pentastellato, ha seguito la vicenda, vincendo il primo appello. “Abbiamo dimostrato che un pugno di cittadini può far valere il diritto e la giustizia di fronte alla prepotenza di chi pensa di fare delle cose in violazione di legge – ha continuato il legale – Abbiamo sostenuto che la variante al piano urbanistico per consentire questo obbrobrio manca della Vas, valutazione ambientale strategica e della Via, valutazione di impatto ambientale”. L’opera, descritta come “la ristrutturazione di un palazzo, prevedeva un tunnel di 300 metri di lunghezza sotto una piazza che contiene reperti archeologici che difenderemo fino alla fine” ha concluso l’avvocato.

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