Anche la tradizione può essere rivoluzionaria: lo sanno bene nella cucina del ristorante Agorà, dove ogni piatto racchiude sapientemente il meglio di passato e presente.
La filosofia che permea il locale di via dei Pioppi, a Termoli, è proprio quella di coniugare i prodotti tipici del territorio con un tocco di innovazione. Assaporare la storia della nostra tradizione culinaria travalicando il tempo: è così che ogni pranzo o cena da Agorà si trasforma in un’esperienza sensoriale ‘lenta’, da gustare con i giusti tempi.
Dopo lo stop forzato, il ristorante che ‘abbraccia il mare’ dal quartiere di Difesa Grande tornerà ad accogliere i clienti con tutte le accortezze anti-contagio del caso. Il locale, ampio e dotato di una vasta terrazza all’esterno, procederà all’ulteriore distanziamento dei tavoli e ad adoperare tutti gli accorgimenti necessari. Il locale ha scelto di riaprire il 2 giugno, senza affrettare i tempi, dando così modo alla clientela di ‘riabituarsi’ al piacere di andare al ristorante, dopo mesi in cui l’emergenza epidemiologica lo ha precluso.
Una ripartenza, la loro, pensata tenendo sempre a mente le esigenze del cliente, finanche quelle del portafoglio. “Vogliamo andare incontro ai nostri clienti, ben consapevoli delle conseguenze economiche che a causa della crisi sanitaria molti di loro stanno subendo”. Col tepore estivo, tornerà immancabilmente il desiderio di un pranzo all’aperto o di una cena su una strepitosa terrazza, e il piacere ritrovato sarà ancor più intenso, oltre che accessibile. E allora perché non scegliere Agorà, un rifugio lontano dal fragore del centro cittadino dove l’occhio può perdersi – o ritrovarsi – nella sconfinata vista del mare.
Un valore aggiunto, ma non l’unico di Agorà. Il giovane chef, Gianni Granchelli, è l’anima della filosofia culinaria del ristorante. Alla base di tutto c’è la storia della cucina dei nostri luoghi, da cui sarebbe un crimine prescindere. L’innovazione – dai metodi di cottura agli accostamenti di sapori – si innesta su questa, senza mai comprometterla. I piatti di Agorà sono così: la materia prima, fresca e genuina, non viene in alcun modo alterata da rielaborazioni che invero ne valorizzano i sapori, lasciando inalterata la loro autenticità.
“Gli ingredienti utilizzati seguono la loro naturale stagionalità al fine di restituire la pienezza, i profumi e il sapore di alimenti genuini, prodotti nel rispetto della salute, dell’ambiente e della tradizione che, seppur in veste nuova, viene conservata e tramandata”. E veniamo ad un’altra delle cifre caratteristiche di Agorà: il privilegiare prodotti del territorio, quelli a chilometro zero. Anche perché il Molise – con la sua varietà territoriale – ha tutto da offrire. Dai formaggi alle carni, dall’olio agli ortaggi, tutto da Agorà ha il profumo del Molise. Per le ‘chicche’ che il territorio non offre – come spezie particolari o il pistacchio di Bronte – si volge lo sguardo altrove, ma mai fuori dai confini dell’Italia.
Una cucina sostenibile, dunque, che premia il lavoro delle tante aziende artigianali che garantiscono l’elevata qualità dei prodotti e che non dimentica mai la tutela dell’ambiente. Da Agorà, d’altronde, tutto è improntato al rispetto della natura. “Anche le tovagliette monouso che dovremo utilizzare quando riapriremo saranno rigorosamente bio”.
L’amore per la tradizione è ciò che muove lo chef anche nella riscoperta di sapori e prodotti desueti, come le semole di grani antichi. Per ogni piatto l’abbinamento è meticolosamente studiato: canapa, cacao e quant’altro: così pane, pasta e grissini (tutti fatti a mano dallo chef) vi stupiranno di volta in volta, andando ad impreziosire un menù già ricco e variegato.
I pezzi forte del locale sono i secondi piatti a base di carne. Dal manzo all’anatra fino al maiale, le carni vengono selezionati fra le migliori produzioni italiane (immancabili chianine e marchigianine) con una preferenza per quelle locali, e presentano le certificazioni IGP. Ma il new deal del locale (dopo il lockdown) sarà – ed è una novità assoluta – il connubio tra i sapori della terra e quelli del mare.
Dal menù non scompariranno i grandi ‘classici’ che i clienti di Agorà hanno imparato ad amare, come le pappardelle al ragù bianco di cinghiale e caciocavallo o i ravioli con porcini, tartufo nero molisano e zucca. Così come si potranno continuare a gustare i prelibati filetti di manzo in crosta di pistacchio o di pampanella, o gli antipasti ‘tripudio’ di ricercati salumi e formaggi della nostra terra. Ma l’offerta si amplierà con piatti che regaleranno l’inusitato incontro tra carne e pesce, strizzando l’occhio alla termolesità.
Lo chef ci tiene a non svelare in anteprima il nuovo menù, dunque non resta che andare a scoprirlo. Ma le novità non sono finite perché da Agorà non mancheranno serate speciali, a tema, che saranno possibili proprio grazie all’ampio terrazzo esterno. Aperitivi culturali, cene con accompagnamento musicale, serate con associazioni folkloristiche locali: sono tante le iniziative che verranno messe in calendario.
Insomma, da Agorà non si sono persi d’animo e la voglia è quella di ricominciare più forti di prima. Forse proprio la lunga chiusura finirà per ridare senso ai piaceri della nostra vita. Un locale sobrio ed elegante, un panorama mozzafiato, un servizio impeccabile, piatti gustosi e mai banali accompagnati dal vino giusto: Agorà farà di tutto per regalarvi dei momenti unici.
Il ristorante si trova in via dei Pioppi n. 14: per info e prenotazioni chiama il numero 0875 724311 oppure visita il sito. Agorà è anche su facebook e instagram.
commenta