Campobasso

Molise depredato dai ladri, è allarme sociale. Michele Marone informa Salvini: rivedere le pene, più uomini e mezzi

Anche i due parlamentari molisani, Costanzo Della Porta ed Elisabetta Lancellotta, hanno detto di seguire "con attenzione il problema" e che come avvenuto con il decreto Caivano, proporanno al governo azioni che riescano a ridurre il fenomeno anche grazie ad un inasprimento delle sanzioni previste

Non c’è narrazione mediatica esasperata né c’è propaganda politica. L’allarme sociale causato dai furti che in queste ultime settimane stanno riguardando la provincia di Campobasso, è evidente. E lo è al di là di questi due aspetti (narrazione mediatica e propaganda), ritenuti spesso responsabili di influenzare la percezione della gravità di un fenomeno.

I ladri entrano in azione ogni giorno. Si introducono nelle case, svaligiano e scappano. Non hanno paura di nulla: non temono i proprietari (in molti casi all’interno delle abitazioni), né temono di essere presi dalle forze dell’ordine. Frequentemente, senza flagranza, se la cavano con una denuncia a piede libero, o al massimo con un giudizio direttissimo cui segue la scarcerazione (e questa è cronaca).

Quindi si sono organizzate le ronde di cittadini che col passa parola seduta stante segnalano presenza sospette al 112 o al 113. Ma esiste pure una raccolta firme per inviare una petizione al Prefetto e alle autorità competenti e chiedere che si adottino provvedimenti urgenti, efficienti ed efficaci a fronte della recrudescenza di “atti predatori che spaventano e terrorizzano”.

Ma emerge anche un accanimento contro le forze dell’ordine accusate di “non fare abbastanza”. E quando la presenza dello Stato in un territorio, viene messa in discussione, lascia sempre l’amaro in bocca. La logica, allora, induce ad ipotizzare che forse l’ordinamento giuridico in merito al fenomeno dei reati predatori dovrebbe essere revisionato. E probabilmente cambiato e inasprito. Nel frattempo utile sarebbe rivedere anche il numero di agenti e carabinieri (con relativi mezzi a disposizione) che è in servizio sui singoli territori.

E’ d’accordo Michele Marone, consigliere giuridico del vicepremier Matteo Salvini. “Questo governo ha già dimostrato particolare attenzione alla sicurezza dei cittadini – ha detto – ma un regime sanzionatorio più grave riferito a reati specifici potrebbe rappresentare un ulteriore deterrente. Si potrebbe immaginare una norma speciale che va a sanzionare e regolamentare questa fattispecie di reato a garanzia del nostro ordinamento e del cittadino”.

Michele Marone ha quindi annunciato che sottoporrà all’attenzione di Salvini “questa situazione” e lo farà insieme ad una richiesta di aumento del personale in forza a questure e caserme.

Anche i due parlamentari molisani, Costanzo Della Porta ed Elisabetta Lancellotta, hanno ammesso di seguire “la problematica che sta riguardando la provincia di Campobasso – hanno detto – La nostra attenzione è alta così come lo è la volontà di individuare, con Fratelli D’Italia, soluzioni che come con il decreto Caivano riportino la legittima percezione di sicurezza dei cittadini sul loro territorio”.

In particolare, l’onorevole Della Porta, aveva già presentato una interrogazione con risposta scritta al ministro Piantedosi a luglio scorso. E si è in attesa di sapere se a fronte dei dati riportati nell’interrogazione, il governo abbia intenzione di dotare il territorio di più uomini e mezzi per la salvaguardia della pubblica sicurezza. Anche in Molise, terra racchiusa fra due territori “rossi”: la Puglia e la Campania e caratterizzata da molteplici vie di fuga. Nel caso dei furti di queste ultime settimane, la banda che agisce sarebbe composta, infatti, da cittadini dell’Est (provengono dalla Romania o dalla Bulgaria) in appoggio ai campi nomadi di Caserta. Le loro trasferte sono “a tempo”. Vengono in Italia per depredare, ci restano almeno un mese, e raccolto il bottino se ne tornano nei loro Paesi d’origine.

commenta