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Dal Daspo alla stretta sulle baby gang, nel ‘decreto Caivano’ c’è anche il Molise

Per contrastare la dispersione scolastica anche la nostra regione potrà attivare incarichi di personale Ata. Inoltre sarà più facile per i minorenni autori di reati, finire in carcere. Ma si prevede anche un percorso di reinserimento e rieducazione

Decreto Caivano, cioè contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Ma anche sicurezza dei minori in ambito digitale. Adesso è legge: approvato definitivamente alla Camera ieri, 8 novembre, con 155 voti favorevoli, 66 contrari e 36 astenuti.

Riflettori accesi sulle famiglie dei ragazzi. Prima di tutto. Quindi sono previste pene più severe per chi non manda i figli a scuola. L’inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei minori viene trasformato da contravvenzione in delitto. Chi non iscrive il minore rischia la reclusione fino a 2 anni. Per le assenze ingiustificate si prevede la reclusione fino a 1 anno. Se la frequenza non è regolare la famiglia perde l’assegno d’inclusione. Le scuole di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono attivare incarichi di personale Ata per contrastare la dispersione scolastica.

Il Molise non è estraneo al fenomeno delle baby gang, acuito proprio dalla dispersione scolastica. Con il Decreto Vairano pene più severe per alcune misure di prevenzione come il Daspo esteso anche a minori che hanno già compiuto 14 anni. Scatta la reclusione da 1 a 3 anni (era da 6 mesi a 2 anni) e la multa da 10.000 a 24.000 euro (era da 8.000 a 20.000 euro). E si amplia l’ambito di applicazione della misura del divieto di accesso a tutti i luoghi di spaccio.

Aumentano le pene per il porto abusivo d’armi e per reati di lieve entità relativi alla produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti: da 4 a 5 anni. Questo permetterà l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Vengono inasprite le pene per i reati di porto abusivo di armi o strumenti atti ad offendere e di porto abusivo di armi per le quali non è ammessa licenza. Per reati gravi come mafia e terrorismo può scattare la decadenza della potestà genitoriale.

Quando a Campobasso – fra il 2020 e il 2022 – le aggressioni a carico di giovanissimi e persone più fragili furono riprese con i telefonini e quei video furono poi inviati nelle chat di gruppo e sui social, si scatenò un’indignazione generale rispetto anche al comportamento di giovanissimi esaltati che piuttosto che chiedere aiuto scelsero di registrare video da pubblicare. Il Dl Vairano regolamenta anche questo: divieto di utilizzare alcuni strumenti potenzialmente pericolosi e divieto di utilizzare strumenti informatici e telefoni cellulari per i giovani fra i 14 e i 18 anni responsabili di violenze nonché, per quanto riguarda l’ammonimento, anche per giovani di età fra 12 e 14 anni per condotte più gravi, per le quali inoltre si prevede una sanzione pecuniaria per il soggetto tenuto, nei confronti del minore, alla sorveglianza o all’assolvimento degli obblighi formativi.

Sarà più facile per i minorenni finire in carcere. Proprio ieri – 8 novembre – il rinvio a giudizio di tre minori della baby gang di Campobasso: saranno regolarmente processati.

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Con la nuova legge si abbassa da 9 a 6 anni la soglia edittale che consente di applicare la misura detentiva. Ma si prevede anche un percorso di reinserimento e rieducazione del minore. Si amplia la platea dei reati per i quali può essere disposta la custodia cautelare. I detenuti che abbiano compiuto i 21 o i 18 anni e che hanno atteggiamenti considerati violenti possono essere trasferiti in carceri per adulti,

Infine, per ridurre i divari territoriali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce, prevenire processi di emarginazione sociale, è stata autorizzata la spesa di 25 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma operativo complementare Poc «Per la Scuola» 2014-2020 destinata alle istituzioni scolastiche statali, anche per progetti di rete,  delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, individuate sulla base dei dati  relativi alla fragilità negli apprendimenti, come risultanti  dalle rilevazioni nazionali dell’Invalsi.

Soddisfatti i parlamentari del Molise. L’onorevole Elisabetta Lancellotta a margine della votazione definitiva in Parlamento ha scritto in una nota: “La visita di Giorgia Meloni al Parco Verde ha voluto sottolineare la vicinanza delle Istituzioni nei confronti non solo dei cittadini di Caivano, ma di tutti coloro che vivono nelle periferie a lungo dimenticate dalla politica. Il Dl Caivano vuole ristabilire un senso di comunità ed evitare che i nostri ragazzi si abbrutiscano nella violenza, nella solitudine e nella droga. Il provvedimento pone le basi per una rinascita non soltanto dell’omonimo Comune campano ma dei tanti luoghi abbandonati nel nostro Paese, dove talvolta sono carenti tre architravi della nostra società: la scuola, la famiglia e lo sport”.

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