Inchiesta dell'arma

I carabinieri sequestrano residence a “luci rosse” a Campobasso: due persone indagate

Quattro donne avevano affittato i locali e ricevevano clienti a qualunque ora per un giro d'affari di 7.500 euro ognuna al mese. Nelle tasche dei gestori invece finiva puntualmente la somma di 8400 euro. Tutto è partito dalla denuncia di un cliente vittima di presunte minacce

Sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di via Mazzini ad eseguire l’ordinanza di sequestro di un residence del capoluogo, emessa dal Gip del tribunale di Campobasso su richiesta della procura. Indagate due persone per concorso in esercizio continuato di casa di prostituzione e favoreggiamento della prostituzione.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria, l’attività investigativa ha portato al sequestro preventivo di tutto lo stabile e non soltanto degli appartamenti dove quattro donne straniere avrebbero esercitato l’attività di prostituzione.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di viale Elena, sono partite dopo la denuncia di un cliente che avrebbe ricevuto presunte minacce in occasione di un incontro sessuale.

E’ partita quindi un’attività di accertamento e verifiche che ha portato i carabinieri a verificare frequenti movimenti nei pressi dello stabile, formalmente adibito a struttura residenziale.

E invece gli investigatori in un anno di lavoro hanno appurato come il “residence” fosse in realtà una casa di prostituzione, al cui interno abitavano e operavano diverse donne, con il beneplacito dei gestori.

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