La decisione del gup

Accusati di abuso d’ufficio per la nomina di Romagnuolo, il giudice assolve Toma e la sua Giunta

Il giudice dell'udienza preliminare ha prosciolto dalle accuse l'ex governatore e i componenti del suo esecutivo. La sentenza "ha stabilito il non luogo a procedere - ha spiegato l'avvocato Giuliana Terzano - perchè il fatto non sussiste"

A febbrario 2023 arrivò per l’ex governatore Donato Toma e i componenti della sua Giunta regionale (quella nominata fra il 2020 e il 2021) l’avviso di chiusura di indagini dalla Procura di Campobasso per abuso d’ufficio.

Nel mirino degli inquirenti, la nomina di Commissario straordinario del consorzio industriale di Campobasso-Bojano dell’ex consigliere regionale Nico Romagnuolo (anche lui indagato).

Questa mattina, Donato Toma, gli ex assessori Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Quintino Pallante, Vincenzo Niro, Filomena Calenda, Michele Marone e appunto Nico Romagnuolo, sono comparsi davanti al giudice Veronica D’Agnone per l’udienza preliminare, decisiva per l’eventuale rinvio a giudizio.

Ma l’accusa, invece, è venuta meno. Addotti tutti gli elementi utili a dimostrare la non colpevolezza delle otto persone sottoposte ad indagini, il Gup, dopo un’ora di consiglio, ha prosciolto l’ex governatore e i componenti della giunta perché “il fatto non sussiste”.

E’ una sentenza di “non luogo a procedere – ha spiegato il legale dell’ex presidente della Regione, l’avvocato Giuliana Terzano – proprio perché il fatto non si è mai consumato. La formula della sentenza così espressa è liberatoria e ripristina finalmente la verità dei fatti”.

Il pubblico ministero, Viviana De Palma, aveva contestato al presidente Toma e alla giunta regionale un avviso di garanzia per abuso d’ufficio in merito alla nomina di Commissario del Consorzio di Romagnuolo. Ma “l’abuso di ufficio prevede tu sia consapevole di creare un atto di macroscopica illegittimità – ha spiegato ancora l’avvocato Terzano –. Nel caso specifico mancava tutto, gli elementi oggettivi ma anche quelli soggettivi”.

L’ex governatore, dal suo canto, ha accolto la sentenza con soddisfazione e serenità “la stessa con la quale ho seguito la vicenda da principio, perché convinto della correttezza del mio operato” ha detto telegraficamente a commento del verdetto.

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