Termoli

Pronto Soccorso, nel periodo di maggiore affluenza si impenna l’emergenza medici: tre in meno

Mancato rinnovo proroga a due dei tre medici venezuelani in servizio con l'emergenza covid e e un trasferimento al nord da parte di una dottoressa. Mentre i turisti (potenziali pazienti) aumentano, calano i dottori nel reparto di frontiera dell'ospedale termolese.

Proprio mentre, con un anticipo di settimane sulla data canonica di inizio stagione turistica, Termoli e il basso Molise cominciano a registrare un numero considerevole di presenze extra, riparte l’emergenza personale nel Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo. Qui due medici di nazionalità venezuelana sono dovuti andare via, loro malgrado, perché non è stato rinnovato loro il contratto. Erano 3 complessivamente i dottori arrivati dal Venezuela con l’emergenza covid in servizio presso il presidio sanitario bassomolisano, che sono andati avanti in forza di proroghe Asrem.

Due di loro ora non ci sono più per scelta aziendale, ed è naufragata la speranza di averli in reparto almeno fino al 31 dicembre 2022, come era stato deciso inizialmente e come auspicavano i medici, costretti ai salti mortali fra ferie e straordinari e in un contesto che deve fare a meno del direttore facente funzione Nicola Rocchia, storico coordinatore del reparto, trasferito a Campobasso dopo aver vinto il regolare concorso da primario.

Le unità di dirigenti medici operative nel reparto di pronto soccorso e medicina d’urgenza calano ulteriormente perché una dottoressa (precaria) ha vinto il concorso ed è andata a lavorare nel nord Italia. Tre medici in meno in un momento come questo, già contrassegnato da un numero molto elevato di turisti e visitatori che registrerà verosimilmente un crescendo nella cosiddetta “estate della ripresa”, costituisce un problema serio per un reparto che deve fronteggiare turni no-stop e un triage anche nelle ore notturne.

Prestazioni aggiuntive e straordinari – ovvero quello che dovrebbe essere l’eccezione – diventeranno ancora una volta la regola. Alle richieste di potenziamento dell’organico in servizio finora non è stata data alcuna risposta.

 

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