Anche da Palazzo San Giorgio parte la richiesta di sciogliere formazioni politiche che si rifanno al fascismo, dopo gli scontri di Roma e il danneggiamento della sede della Cgil. Ad avanzare la proposta è il Movimento cinque stelle che ha depositato una mozione che porta la firma del capogruppo Antonio Vinciguerra (e di altri colleghi di maggioranza) sullo scioglimento di Forza Nuova, in linea con quanto sta accedendo un po’ nei comuni di tutt’Italia fino ad arrivare ai gruppi parlamentari di Partito Democratico, Liberi e Uguali, Gruppo misto, Italia Viva e Partito Socialista Italiano.
Il sindaco Roberto Gravina al riguardo non batte ciglio e senza troppi giri di parole rispetto alla mozione dice: “Sì, sono d’accordo. Forza nuova va sciolta”.
E spiega: “La mozione mi impegna, qualora sia favorevolmente accolta dal Consiglio, ad invitare il Governo a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista”.
Quindi ricorda che “esiste una legge chiara, nulla di nuovo, ma si tratta solo di un atto politico a supporto di iniziative assunte anche dal Parlamento italiano in merito all’applicazione di una legge dello Stato”.
Circa il rischio paventato da alcuni che sciogliere un movimento politico organizzato possa configurare un precedente per la democrazia, il primo cittadino di Campobasso ribatte: “La rappresentanza democratica non è minimamente scalfita ma anzi, ne risulta rafforzata ogni qual volta proprio iniziative anti-democratiche assumono connotati che di democratico non hanno proprio nulla.”.
La mozione approderà in aula in occasione del prossimo consiglio comunale. E partendo dalla solidarietà che sarà formalmente manifestata al personale della Cgil e del Policlinico Umberto I, vittime delle violenze del 9 ottobre, si chiederà dunque a Roberto Gravina di sollecitare il Governo a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, “adottando i provvedimenti di competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista”.
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