Memoria storica rossoblù

Gino Discenza, 91 anni, tifoso fedelissimo e un sogno: “Tornare in B. Ho pianto per i Lupi”

E’ tra i più longevi sostenitori del Campobasso, da decenni abbonato: “Ho il numero 2. La partita alla quale sono più legato? La famosa trasferta di Como, eravamo primi in B…”. Dalla carbonella del vecchio Romagnoli alle promozioni, dai trionfi alle delusioni: Gino è una miniera di aneddoti legati alla squadra del cuore”. Ed è pronto a vivere da vicino il ritorno in C: “Ho fiducia nella società, sono ottimista”.

70 anni di fedeltà, di passione, di tifo genuino e vero. Gino Discenza, 91 anni e tifoso doc del Campobasso da quando è ragazzo. Naturalmente, è stato uno dei primissimi anche quest’anno a sottoscrivere l’abbonamento: “Ho il numero 2, come l’anno scorso. Li ho tutti conservati quelli degli ultimi 60 anni, nessuno devo toccarmeli…”. La sua è una vera e propria fede, fatta di sostegno, qualche critica (sempre costruttiva, ndr), esultanze, delusioni e rinascite.

È tra i sostenitori più longevi, questo è poco ma sicuro. Lucidissimo, ricorda come se fosse ieri la prima volta al vecchio Romagnoli: “C’erano ancora gli americani a Campobasso, era da poco finita la Seconda Guerra Mondiale, e ricordo che seguivamo i rossoblù sia in casa che in trasferta utilizzando i camion americani, erano i tempi del Truck Pool”.

Poi sforna l’aneddoto legato alla mitica carbonella che era presente sul terreno di gioco: “Io sono ferroviere, posso testimoniare che l’allora società del Campobasso prelevava la carbonella, ovvero i residui del carbone bruciato, dai depositi dello scalo ferroviario per depositarla sul campo e appianarlo”.

Tifoso rossoblù Gino Discenza

Se gli si domanda qual è la partita alla quale è rimasto più legato non ha dubbi: “Quando prendemmo il treno e raggiungemmo Como per seguire i Lupi primi in classifica in serie B. Purtroppo perdemmo, rimanemmo delusi, piangemmo a fine gara. Quelle emozioni sono incancellabili”. Come del resto il gol che permise alla squadra di Balleri, nel 1975, di approdare in serie C: “Patalano segnò la rete che ci regalò per la prima volta la C – ricorda il signor Discenza –. Posso dire con orgoglio di conservare la sua maglietta, tagliai la rete di recinzione pur di farmela dare”.

Gino, all’anagrafe Biase Lorenzo, è stato omaggiato in occasione del suo 90esimo compleanno dalla società del Campobasso con una targa che gli è stata consegnata dall’allora dirigente Fagnano con una dedica eloquente: “Tanti auguri a te che arricchisci da sempre la storia del calcio campobassano con passione e dedizione”. Ne va fiero, come è orgoglioso delle sciarpe, le maglie, le videocassette, i cimeli collezionati nel corso di tutti questi anni in viaggio con il Lupo. Custoditi dall’amata moglie Lia.

Tifoso rossoblù Gino Discenza

Il calciatore che gli resterà nel cuore più di tutti è il Capitano: “Non posso che dire Michele Scorrano, simbolo di una squadra forte, tosta. Lui intimoriva gli avversari di turno con la sua proverbiale caparbietà. Neanche Bruno Giordano toccò palla con lui che lo marcava…”.

E veniamo ad oggi, al debutto di Avellino: “Spero che qualcuno possa accompagnarmi a vedere la partita – confessa –. Sarà un esordio difficile, ma io sono sempre ottimista. Ho immensa fiducia nella società, gli abbonamenti sono stati fatti, c’è entusiasmo. Hanno fatto bene a confermare la squadra, anche se mi è dispiaciuto non aver puntato ancora su Vittorio Esposito. Puntiamo a un campionato tranquillo, nel mio cuore spero che nel giro di tre anni possiamo salire in serie B”.

commenta