L'emergenza

Terapie Intensive, superata la soglia di allerta: 7 i pazienti intubati, si entra nel Piano B

Allestito al Cardarelli il “rinforzo” della Rianimazione per pazienti Covid. Ieri, 2 novembre, era stato ricoverato il sesto paziente, determinando di fatto la saturazione dell’ala base. Oggi i medici hanno intubato un paziente grave trasferito da malattie Infettive. I posti letto occupati sono 7, è ufficialmente scattato il Piano B che prelude all’emergenza.

Nell’attesa di “contare” i nuovi casi positivi di oggi, 3 novembre 2020, arriva una notizia temuta sebbene non imprevista: i medici della Rianimazione del Cardarelli hanno ricoverato il settimo paziente. Si tratta di un malato le cui condizioni si sono aggravate ed è stato trasferito dal reparto di malattie infettive perché ha bisogno di ventilazione meccanica.

La polmonite bilaterale è la forma peggiore nella quale si sviluppa l’infezione da Sars Cov 2, caratterizzata da un decorso spesso imprevedibile. E’ proprio questo che fa temere per la tenuta del sistema sanitario, che rischia in questa seconda e delicata ondata di essere travolto da un numero eccessivo di pazienti che sviluppano forme gravissime, bisognose di ossigeno somministrato costantemente e in maniera meccanica.

Nell’ospedale Cardarelli dunque, dove si continua a soffrire la carenza di medici rianimatori (e non solo), la situazione si fa difficile. Superata oggi, con il settimo ricovero in Intensive che riporta alla mente ai giorni peggiori della pandemia di marzo e aprile scorso, la soglia di allerta.

Scattato il Piano B, che prevede l’estensione ad altri 6 posti letto ricavato nel blocco pre-operatorio, per arrivare a un massimo di 12 (con qualche remota possibilità di arrivare a 15-18). Significa che non c’è spazio per malati no-Covid che hanno bisogno della Intensiva, e che in tal caso dovranno essere dirottati verso altre strutture sanitarie della regione. E significa anche sfiorare il livello della emergenza vera e propria. Quando saranno terminati i posti letto di rianimazione del cosiddetto Piano B, ha spiegato il dottor Romeo Flocco a Primonumero qualche giorno fa, si passerà al Piano C, che prevede l’intervento delle strutture private con una disponibilità massima di 30 posti letto. Poi non si sa.

“Il problema oggi — sostiene su facebook il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani, Filippo Anelli — riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l’occupazione progressiva dei posti da parte di malati Covid riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così, la situazione potrebbe sfuggirci di mano”.

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