Termoli

Dopo la mannaia su Punto Nascita e Pediatria, “altro scippo” alle mamme del Basso Molise: consultorio verso lo smantellamento

Personale ridotto all'osso e, dal 1 agosto, un nuovo pensionamento che rischia di decretare la fine del Consultorio di via del Molinello. Il grido d'allarme del Pd e delle Donne Dem. "Ennesimo scippo, ennesima umiliazione"

Non è un paese per mamme. Non bastava la mannaia sul Punto Nascita e sul reparto di Pediatria dell’ospedale San Timoteo, ecco che arriva un altro colpo per la sanità del Basso Molise. Il consultorio familiare di Termoli è sempre più in agonia e rischia un mesto pensionamento.

Istituiti con legge dello Stato nel lontano 1975 – in quelli che furono anni clou per la legislazione sociale (si pensi alla legge sul divorzio e alla riforma del diritto di famiglia) – i consultori sono un presidio territoriale importantissimo, che offre servizi non solo per le donne ma anche per bambini e adolescenti.

Il distretto sanitario di Termoli rischia però di perdere anche questo pezzo e a ‘tuonare’ contro quello che si definisce l’ennesimo depauperamento del servizio sanitario di questa porzione di territorio sono il Pd (con il circolo cittadino e il segretario regionale) e la Conferenza delle Donne Democratiche. “Ancora una volta l’Asrem decide unilateralmente di fare tagli e di ignorare le direttive nazionali e regionali di potenziamento dei consultori familiari”.

Ma cosa sta succedendo al consultorio di via del Molinello? Le donne dem spiegano che “ad oggi l’équipe multidisciplinare del consultorio familiare di Termoli è ridotta all’osso: una sola psicologa, nessun assistente sociale, nessun pediatra, una sola ostetrica e una ginecologa una volta alla settimana. Dopo il massivo pensionamento di tutte le altre figure professionali necessarie in questa struttura, l’Asrem ha rinunciato a questo servizio privandone i cittadini”.

A breve il consultorio perderà un altro pezzo. “Dal primo agosto il consultorio sarà protagonista di un altro pensionamento, sancendone così la ‘morte’. Sopravviveranno solo un’ostetrica e un ginecologo erogando prestazioni solo di tipo medico: PAP-Test e Tamponi”.

È notorio come la forza di ogni consultorio sia il lavoro di equipe, trattandosi di un presidio multi professionale di prevenzione ed assistenza sanitaria psicologica e  sociale, con servizi rivolti all’individuo, alla famiglia e alla coppia, nelle diverse fasi, specie ‘critiche’, della vita.

“Non è il Covid-19 a porre uno stop alle prestazioni e le attività del nostro consultorio termolese, bensì l’assenza di personale come psicologi, assistenti sociali, pediatri, infermieri, ginecologi e ostetriche, figure necessarie per erogare tutti i servizi  prestati in passato. Vi è inoltre l’assenza di un segretario per l’organizzazione di  appuntamenti per Pap test, tamponi e per tutte le altre prestazioni”.

Senza personale ad attendere il Consultorio di Termoli dietro l’angolo c’è la chiusura, o al massimo la riduzione all’osso dei servizi.

Ma cosa vorrebbe dire perdere questo servizio? Le donne del Pd forniscono alcuni esempi: “Il territorio di Termoli è orfano di un consultorio familiare e a pagarne le conseguenze sono tutti i cittadini, dalle donne che in gravidanza perdono la possibilità di frequentare il corso di preparazione al parto che abbracciava la donna sia prima che dopo il parto, contenendo e prevenendo la depressione post-partum che conta molte vittime in Italia. Si perde la possibilità di poter fare corsi di ‘Baby massage’ e riabilitazione perineale. Inoltre perdiamo la possibilità per le donne di poter fare lo screening regionale Pap test. Le famiglie fragili e le coppie non hanno più l’opportunità di usufruire della mediazione familiare per le coppie in separazione”.

E poi ci sono i giovani. “Perdiamo non solo un servizio, ma un rifugio sicuro per gli adolescenti. Ci preme ricordare che il consultorio familiare è l’unico luogo in cui i minori possono accedere senza il consenso dei genitori, per poter parlare di problematiche di vario ordine da quelle psicologiche a quelle di tipo medico come gravidanze indesiderate o interruzioni di gravidanza.

Perdiamo anche il servizio di educazione alla sessualità presso le scuole del nostro territorio, un momento di informazione e confronto  sulla contraccezione per prevenire eventuali interruzioni di gravidanza, con la possibilità di percorsi psicologici”.

 

Il giudizio sull’Azienda sanitaria regionale è tutt’altro che morbido: “L’Asrem ha tamponato il tutto con un progetto biennale, ‘Fare Famiglia’, che ha subìto comunque uno stop con il Covid-19, ma che comunque non riesce ad erogare e svolgere tutti i servizi svolti dal consultorio familiare. Il depauperamento del servizio sanitario del territorio è l’ennesimo atto di prevaricazione in materia sanitaria di questo governo regionale”.

Durissimo anche il segretario regionale Pd Vittorino Facciolla, che parla senza mezzi termini di “ennesima umiliazione per il Basso Molise”.

“Mentre i massimi vertici della sanità molisana perdono tempo in zuffe mediatiche e sgangherate battaglie personali, nel silenzio più assordante chiude il Consultorio di Termoli. Da anni ormai il numero del personale viene tagliato, non rinnovato quando raggiunge l’età pensionabile ed oggi è ridotto al lumicino.  Il servizio è garantito solo per un giorno e mezzo a settimana e le uniche professionalità disponibili sono un infermiere, un’ostetrica e una ginecologa.

Il Consultorio di Termoli faceva dell’offerta sanitaria territoriale un punto d’eccellenza perché ci permetteva di avere, al pari delle altre regioni italiane e degli altri distretti sanitari molisani, quei servizi che sono alla base del diritto alla salute con il supporto di medici, psicologi, ginecologi, pediatri, assistenti sociali, ostetriche, infermieri, mediatori linguistici culturali impegnati nei rapporti con gli immigrati.

Gli utenti del Consultorio erano soprattutto i giovani, le coppie in difficoltà, i neo genitori, le persone sole, gli adolescenti in cerca di risposte su tanti temi quali contraccezione, procreazione responsabile, assistenza in gravidanza, assistenza alla genitorialità, informazioni sull’educazione sessuale, risposte ai tanti dubbi su disturbi alimentari quali anoressia e bulimia. Il Consultorio faceva anche assistenza alle famiglie disagiate, prevenzione e informazione relative ai tumori e a tante altre patologie.

Tutto questo è stato gradualmente sottratto non solo a Termoli ma all’intero Basso Molise. L’ennesimo scippo del diritto alla Salute, l’ennesima umiliazione dei diritti e della dignità di migliaia di persone, migliaia di bassomolisani”.

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