Estate a termoli

Turismo, gli arrivi aumentano ma i pernottamenti crollano. Incognita sul bilancio 2020: “Rischiamo di non andare alla Bit”

Gli arrivi dei turisti nei mesi estivi sono aumentati ma l'aumento delle presenze (che danno la misura dei giorni di pernottamento) è più contenuto. Stessa tendenza se si guardano i dati da gennaio a settembre, con aumento degli arrivi ma crollo delle presenze. Segno che le vacanze si sono accorciate. Dati giudicati positivi dal Commissario straordinario dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli, Remo Di Giandomenico. Che però è scettico sulla presenza alla Bit nel 2020.

Gli arrivi a Termoli nei mesi estivi sono cresciuti ma non sono cresciuti di pari passo le presenze. Quanto al bilancio dei primi 3 trimestri (da gennaio a settembre) rispetto allo scorso anno sono stati 3377 arrivi in più, ma le presenze sono crollate di 12.797 unità. Sono questi i dati clou emersi dalla conferenza tenuta oggi, 19 settembre, dall’Azienda Autonoma di soggiorno e turismo di Termoli che ha potuto illustrare i dati ufficiali del 2019 che comprendono tutti i mesi fino a settembre, ma soffermandosi – come forse naturale – su quelli dell’estate che è stata.

A sciorinare numeri, percentuali e tendenze di arrivi e presenze nelle strutture ricettive (alberghiere ed extralberghiere) della località costiera numero uno del Molise è stato il Commissario straordinario Remo Di Giandomenico che parla di dati positivi. Insieme a lui anche la dottoressa Giovanna Sciulla e gli assessori comunali Michele Barile (delega al Turismo) e Giuseppe Mottola (delega alle Attività produttive e al Bilancio).

Ultimata la raccolta dei dati, che si avvale di una piattaforma direttamente collegata con l’Istat, si possono fare alcuni bilanci, non solo rispetto all’anno precedente (che fu nefasto da agosto in poi a causa del terremoto) ma anche rispetto agli anni addietro. È anche una sorta di consuntivo per il Commissario Di Giandomenico che, carte alla mano, può fare il punto degli ultimi 3 anni che lo hanno visto gestire la struttura. Una struttura regionale ma che vuole porsi “a servizio del comune termolese”. Sono anche gli assessori presenti a confermare la sinergia tra Comune e Aast volta al miglioramento della promozione turistica del territorio.

Gli arrivi, per quanto riguarda le strutture alberghiere ed extralberghiere, sono cresciuti – invero non di molto – rispetto al 2018 nei mesi che vanno da giugno a settembre. Un focus sul mese di settembre ha messo in luce una crescita importante, con quasi 4mila arrivi in più rispetto a quanto fatto lo scorso anno. Discorso diverso per le presenze che sono scese a giugno e luglio rispetto ad un anno fa e sono invece un po’ aumentate ad agosto e settembre. Un aumento che però è decisamente più contenuto rispetto a quello degli arrivi. Cosa significa? Che il periodo di pernottamento è accorciato e la motivazione probabilmente è – come afferma Di Giandomenico – di natura economica. “Non ci sono soldi e si decide di diminuire i giorni di vacanza”.

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Guardando di più il trend, e considerando la variazione negli anni 2015-2019, le cifre sono più sostenute e le percentuali cresciute in misura maggiore. Per quanto riguarda gli arrivi, dal 2015 al 2019 sono cresciuti del 35% a giugno, 24% a luglio, 29% ad agosto, 31% a settembre. Quanto alle presenze, queste sono cresciute (dal 2015 al 2019) del 27% nel mese di giugno, del 34% a luglio, del 33% ad agosto e solo del 12% a settembre. A far lievitare questi dati sono state soprattutto gli esercizi extralberghieri, meno quelli alberghieri. D’altronde è noto come gli alberghi con molta capienza in città siano sempre più merce rara, ma in generale la tendenza nazionale premia le strutture ricettive medio-piccole.

dati aast

Ma osservando il dato quasi annuale, da gennaio a settembre, le cose paiono un po’ diverse. Gli arrivi sono aumentati di quasi 4mila unità, però se non è un crollo quello delle presenze (che misurano i giorni di pernottamento) poco ci manca: meno 12.800 unità rispetto allo stesso periodo del 2018.

Il Commissario si dice soddisfatto ed orgoglioso: “L’estate è stata piena, gli arrivi sono cresciuti ma, anche se meno, anche le presenze”. Nota dolente, il bilancio dell’azienda stanziato dalla Regione. “Il nostro bilancio quest’anno è di 90mila euro, l’anno prima era di 138mila”. Una scelta, quella della politica regionale, non troppo velatamente contestata. Anche perché, stando così le cose, alla Bit (la Borsa internazionale del Turismo) nel 2020 il Molise mancherà. “Ci siamo andati negli ultimi 3 anni come da accordi con la precedente amministrazione regionale. Il successo è stato enorme”. E il Commissario cita il fatto che molti turisti poi arrivati hanno conosciuto la meta Termoli propri lì. Termoli – ricorda Di Giandomenico – vale il 48% dell’intero turismo regionale, percentuale che sale al 70% se si considera tutta la costa.

Ma chi sono i turisti che scelgono Termoli? “Soprattutto famiglie”. Termoli infondo si è sempre contraddistinta per questo tipo di target e l’offerta tout court – in molti casi carente – si indirizza proprio a questo tipo di clientela. Sono sia italiani che stranieri, anzi Di Giandomenico rileva come a settembre ci siano stati moltissimi visitatori dalle regioni del Nord Italia. “Vengono qui da tutte le regioni italiane e da tutte le parti del mondo”. Tanto per dirne alcune, ad agosto hanno visitato la città circa 20 francesi, 8 venezuelani, altri 11 dall’America Latina, 57 dall’Austria, 3 dall’Irlanda, 12 da Israele, 31 dalla Corea del Sud. E ancora, a  settembre oltre 110 sono arrivati dalla Danimarca, 90 dall’Austria, 20 dalla Croazia, 30 dalla Francia.

“La nostra è ancora una mentalità sub-provinciale, non dobbiamo promuovere Termoli o il Molise perché nel mondo nessuno conosce le regioni italiane, tantomeno le cittadine se non quelle più importanti”. Insomma la sfida per competere, per Di Giandomenico, è promuoversi come ‘Made in Italy’. L’altro suggerimento, condiviso dall’assessore Barile, è quello di fare rete tra i territori del Basso Molise, per esempio. “Dobbiamo pensare al Basso Molise come ad una città metropolitana in cui Termoli è il quartiere più grande e poi ci sono gli altri”.

L’assessore al Turismo Barile anticipa che si stanno mettendo in campo diverse iniziative sinergica tra tutti gli attori, stante la collaborazione tra Comune e Aast. La parola d’ordine è fare rete. “Noi vogliamo ricucire lo strappo che si è creato in passato tra politica e chi lavora nel turismo”. Gli fa da spalla Di Giandomenico: “Bisogna fare squadra per promuovere il territorio”.

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