Economia

Molise assente alla più importante fiera sul turismo, Confindustria: “Toccato il fondo”

Non c'erano stand della nostra regione alla più importante fiera italiana del turismo, la TTG Travel Experience di Rimini. Gli industriali accusano: "E' il segno che l’attività di promozione turistica di questa regione ha raggiunto il livello più basso mai riscontrato in passato. Si pensa solo ai tratturi e ai B&B, ma anche gli alberghi hanno bisogno di un sostegno".

Sarà pure presente al Niaf a Washington, ma per ora il Molise ha perso un’occasione importante: non c’erano stand della nostra regione alla più importante fiera italiana del turismo, la TTG Travel Experience di Rimini, punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. L’evento, che si è svolto dal 9 all’11 ottobre, mette in contatto migliaia di operatori turistici: 3mila le imprese che hanno partecipato quest’anno alla manifestazione che punta alla promozione del turismo mondiale in Italia e per la commercializzazione dell’offerta turistica italiana nel mondo.

L’assenza della nostra regione viene duramente stigmatizzata da Confindustria:E’ il segno che l’attività di promozione turistica di questa regione ha raggiunto il livello più basso mai riscontrato in passato”.

La posizione espressa dagli industriali è netta ed è una critica precisa nei confronti dell’operato della Regione Molise e in particolare dell’assessore regionale Vincenzo Cotugno.

“Si continua, orgogliosamente, in Molise ad investire nella valorizzazione dei tratturi (120 milioni di euro) – sostiene il presidente della sezione Turismo di Confindustria Morelli riferendosi ai finanziamenti concessi dal Governo nel Contratto di sviluppo istituzionale (il Cis Molise -, nei B&b che spuntano come funghi e nella microricettività delle strutture di turismo rurale, per le quali è stata fatta una legge regionale che consente a queste strutture di ampliare l’offerta nel campo della ristorazione, pensando così di valorizzare il territorio e aiutare i giovani a trovare occasioni di lavoro in questa regione.

Sono anni che sentiamo parlare di questo, ma i risultati non arrivano! Infatti, restiamo in fondo alle classifiche delle regioni con meno appeal turistico e sviluppiamo una bassissima capacità di produrre ricchezza e occupazione in questo settore”.

Dati scoraggianti quest’anno sono arrivati pure dalla costa che ha fatto registrare il 10% in meno di presenze.

Per Confindustria bisogna cambiare passo: “Per promuovere il turismo in Molise occorre oggi investire in primis sulla visibilità di questa regione sconosciuta”. 

E dunque per far conoscere la nostra regione non si possono ‘snobbare’ eventi come come la fiera di Rimini: “Affinché il Molise venga scelto come meta turistica e diventi riconoscibile all’esterno come territorio con valide potenzialità, culturali e naturalistiche, occorre investire strategicamente sul marketing turistico e programmare la partecipazione ad eventi internazionali come il TTG che sono una vetrina importantissima per lo sviluppo turistico del territorio”.

Tra le soluzioni suggerite anche “l’importanza di individuare un target di turisti preciso e di rivolgersi ad esso con offerte che siano all’altezza delle aspettative di chi programma le vacanze, e non solo brevi soggiorni”. Quindi è fondamentale, per Morelli, offrire un programma che eviti il turismo ‘mordi e fuggi’, limitato solo nel fine settimana che attualmente caratterizza il turismo regionale che un segmento trainante dell’economia molisana e che potrebbe essere un valorizzato ancora di più per creare posti di lavoro.

“Gli imprenditori del settore alberghiero, ve lo garantisco, sono disposti ad investire risorse proprie e a fare progetti innovativi nelle loro attività, a patto però che la Regione faccia da traino a tutto il settore turistico e non solo ad una parte di esso.

Gli alberghi, lo voglio ricordare – la chiosa finale degli industriali – sono imprese che hanno dipendenti, vincoli e normative da rispettare, a differenza delle piccole realtà ricettive meno oberate da tutto ciò, e non possono rincorrere da soli, senza un supporto della politica locale, la domanda turistica. Auspico, perciò, una riflessione ampia e condivisa affinché il rilancio del settore turistico molisano porti alla diffusione di una cultura dell’industria del turismo”.

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