Campobasso

Il cimitero dei ‘poveri ricchi’: i loculi nelle cappelle che si allagano si pagano 2250 euro

A Campobasso c'è un business dei loculi? E' quello che sta cercando di capire l'amministrazione comunale: dai primi accertamenti è emerso che nel 2017, durante la legislatura Battista, era stato richiesto alla Dondi spa, la società concessionaria dei servizi cimiteriali, di "prevedere nel progetto esecutivo loculi, da realizzare sul piano seminterrato o interrato, da offrire a costi economicamente meno onerosi a favore di quelle famiglie aventi bassi potenziali di redditività", come ha rivelato il sindaco M5S Roberto Gravina. Ma il risparmio non c'è.

Un vero e proprio business. Altamente redditizio. Perchè, a parte qualche eccezione, all’acquisto del loculo per consentire l’eterno riposo del proprio caro non rinuncia nessuno. A costo di indebitarsi e di pagare prezzi spropositati.

A Campobasso si arriva a spendere cifre esorbitanti: fino a 3mila euro. Con la vecchia amministrazione comunale guidata da Antonio Battista era emersa l’intenzione di andare incontro alle famiglie con minori possibilità economiche. Ma gli auspicati risparmi per le famiglie dei defunti sono rimasti sulla carta.

Proprio per questa ‘fetta di mercato’ sarebbero stati costruiti i nuovi loculi dell’ormai famoso blocco E. Costo di una nicchia: 2250 euro. Una cifra considerevole, sicuramente inferiore (si spendono 500 euro in meno, secondo quanto riferito dal Comune) al costo medio. Peccato che la nuova area del camposanto lo scorso 31 agosto sia stata invasa da acqua e dal fango durante un nubifragio. Il terzo allagamento in due mesi: anche due episodi simili si sono verificati a luglio.

Le infiltrazioni d’acqua sulle pareti – ormai è noto – hanno danneggiato le bare e costretto il trasferimento di 32 salme nella parte superiore dello stesso edificio.

cimitero Campobasso rampa

Oltre a lasciare sgomente e a gettare nello sconforto le famiglie dei defunti, tale operazione ha suscitato sospetti tanto che la stessa amministrazione Gravina ha deciso di avviare accertamenti e chiedere lumi all’impresa concessionaria dei servizi cimiteriali, la Dondi: com’è stata costruita la parte più nuova del camposanto? C’è stato uno spreco di risorse? Qualcosa non quadra. Una prima conferma è emersa dalle dichiarazioni che lo stesso sindaco Roberto Gravina, sollecitato dalle minoranze, ha pronunciato nel Consiglio comunale del 12 settembre.

Dai primi accertamenti del Comune infatti sono emerse “responsabilità che sembrano possano attribuirsi alle tecniche di realizzazione del lotto E, responsabilità che comunque sono in corso di verifica“.

La neo amministrazione inoltre sta procedendo alla verifica del progetto approvato dall’ex giunta Battista nel 2017 e delle modalità di realizzazione del progetto stesso. Le domande sono tante e in questi giorni continuano a insinuarsi come un tarlo nei familiari dei defunti spostati in un’altra ala del blocco E accessibile da una passerella pedonale (in foto) che il Comune ha fatto costruire in fretta e in furia per evitare loro ulteriori disagi, oltre al dolore provato di fronte all’estumulazione della salma del proprio caro.

Chi ha autorizzato la realizzazione di un piano interrato che non può ospitare delle bare dal momento che, quando la pioggia è più persistente, si allaga? E perchè le infrastrutture per convogliare l’acqua sono insufficienti? Domande a cui il sindaco vuole dare una risposta.

“La presenza di acqua – ha riferito Gravina che al cimitero ha effettuato più di un sopralluogo dopo il nubifragio e ha disposto il blocco delle vendite – era facilmente visibile in tutti i locali interrati, così come la forte umidità presente”. Così come c’era acqua “all’interno dei loculi”. Il nubifragio, inoltre, aveva reso “inidonea l’area anche per i visitatori“. Il trasloco delle salme è stato deciso dunque per “garantire la necessaria sicurezza sanitaria”.

cimitero Campobasso rampa

Oltre alle responsabilità politiche, potrebbero emergere anche le responsabilità dell’impresa Dondi, concessionaria dei servizi cimiteriali. “La precedente amministrazione – ha rivelato in Aula Gravina – aveva fatto richiesta alla Dondi s.p.a. di prevedere nel progetto esecutivo il ricavo di loculi, su piano seminterrato o interrato, da offrirsi a costi economicamente meno onerosi, a favore di quelle famiglie aventi bassi potenziali di redditività”.

In Comune si pensa che “abbiano spacciato per economici loculi che economici non sono: nel blocco E si pagava 2250 euro. Con la scusa di andare incontro alle esigenze di chi ha meno possibilità economica hanno autorizzato una perizia di variante al progetto iniziale che ha consentito di aumentare la disponibilità dei loculi nel cimitero cittadino, ma costruendoli in un’area probabilmente inadeguata”. Il sindaco ha chiesto una relazione tecnica per accertarlo. 

“La convenienza di costruire e poi vendere loculi a prezzi più bassi – ha osservato il sindaco – deve essere vera e deve essere dignitosa per il defunto, non si possono realizzare i loculi in una sorta di scantinato. Si può trovare il modo per andare incontro a determinate esigenze, ma non è proprio economico pagare 2250 euro per un loculo”.

 

 

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