Ospedale san timoteo

Reparto di Otorino a Termoli, una petizione popolare per chiederne la riattivazione

È di queste ore la diffusione tra i cittadini di una petizione popolare per chiedere all'Asrem di riattivare l'Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria nel nosocomio termolese.

È pronta per essere sottoposta ai cittadini termolesi una petizione popolare per la riattivazione della Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria presso l’ospedale San Timoteo di Termoli.

Un reparto che ha ormai posti letto ridotti al lumicino: due sono in Chirurgia generale, cui il reparto è accorpato, e due per le operazioni in day surgery. Di qui l’iniziativa della raccolta firme che proviene dal reparto stesso ed è indirizzata al Presidente della Regione Molise e al Commissario e al sub Commissario alla Sanità, rispettivamente Angelo Giustini ed Ida Grossi. A loro si chiede “la riattivazione ufficiale dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria presso l’Ospedale di Termoli, autonoma rispetto alle altre sedi ospedaliere, con una dotazione di posti letto ordinari, di day surgery e di personale medico e infermieristico adeguata alle esigenze della popolazione”.

Il reparto, solo fino a pochi anni fa una eccellenza della sanità molisana, ha subito – con la riorganizzazione seguita al Decreto Balduzzi – un declassamento a unità semplice. Nel 2016 si scelse di cancellare l’Uoc di Termoli e di lasciare solo quella dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso in nome della volontà del decreto ministeriale di evitare reparti cosiddetti ‘doppioni’. Eppure l’Uoc termolese vantava di ottima reputazione e di una mobilità attiva da fuori regione oltremodo positiva.

Petizione per riattivazione Otorino a Termoli

Con la chiusura dell’Unità termolese in seguito al Piano Operativo 2016-2018 – che per i proponenti dell’iniziativa popolare “ha mal interpretato la legge nazionale, contrariamente a quanto fatto per altre U.O. specialistiche” – il reparto che prima attirava pazienti da fuori regione ha subito “gravi danni assistenziali ed economici (emigrazione sanitaria massiva extraregionale, riduzione della produzione calcolata su valore del DGR)”. E così uno dei reparti più produttivi tra quelli presenti in Molise si vede oggi ridimensionato al limite della normale operatività. Già nel 2016 il primario Serafini lamentava il fatto di avere due soli posti letto in Chirurgia generale e due in day surgery. Una situazione che si è protratta fino ad oggi mortificando di fatto il reparto che è stato appunto accorpato a quello di Chirurgia generale. E così, il ‘fiore all’occhiello’ che prima attirava pazienti dal Molise e non solo, ora si trova a dover fare i conti con poco personale e liste d’attesa che fanno ‘fuggire’ i potenziali pazienti.

Difficile immaginare la sortita che potrà avere tale iniziativa popolare ma il reparto non ci sta e tenta di giocarsi anche questa carta.

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