Pozzilli

Unilever, la riconversione è ferma e il Ministero delle Imprese tace: chiesto un incontro al prefetto

La riconversione dell’Unilever è ferma da due anni e i lavoratori sono in cassaintegrazione dal primo gennaio 2022. Nonostante al riguardo ci siano stati anche gli interventi della Regione presso Ministero e Invitalia finalizzati a chiedere chiarezza su quanto sta accadendo, le risposte non sono mai arrivate. Ecco allora che le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Fialc-Cisal insieme alla Rsa dello stabilimento P2P/Unilever di Pozzilli, hanno chiesto di incontrare il prefetto di Isernia.

Nella richiesta sintetizzano i motivi dell’urgenza dell’incontro premettendo che lo stabilimento dell’ex Unilever di Pozzilli è interessato da un contratto di sviluppo per riconversione industriale, presentato dalla società P2P, che darà continuità occupazionale a tutti i lavoratori dell’Unilever, ma il contratto di sviluppo “è fermo in attesa della determina, da parte di Invitalia, per la concessione dei fondi che permetteranno l’avvio degli investimenti e quindi delle attività produttive della società P2P”.

 Pertanto i lavoratori dell’Unilever di Pozzilli, nell’attesa della partenza della riconversione industriale “sono in cassa integrazione dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2024”.

Il 6 febbraio scorso, su richiesta sindacale, si è tenuto un incontro con l’assessore alle Attività Produttive Andrea Di Lucente per sollecitare un incontro, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con Invitalia e le società interessate al contratto di sviluppo per conoscere i motivi del ritardo. Il 7 febbraio, l’assessore Di Lucente ha inviato al Mimit una richiesta di incontro per ottenere informazioni sulla chiusura e definizione della delibera da parte di Invitalia relativa al contratto di sviluppo per la società P2P; il 23 febbraio le organizzazioni sindacali nazionali hanno fatto richiesta al Mimit per la verifica dello stato di avanzamento e realizzazione del progetto industriale dell’azienda P2P; ma a tutt’oggi nessuna risposta.

“I lavoratori della Regione Molise – si legge nella richiesta ora inviata al prefetto – meritano di ricevere le stesse attenzioni e risposte da parte delle istituzioni governative nazionali così come avviene normalmente per le altre regioni d’Italia”. Per questo è stato quindi richiesto all’Ufficio territoriale di governo di approfondire le questioni non risolte e sollecitare al Mimit le richieste già inviate.

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