Giornata di disagi per la viabilità in basso Molise a causa del corteo di trattori che alle 10 e 30 questa mattina si è messo in moto sulla statale 16 Adriatica, percorrendo l’arteria fino a Campomarino e oltre, arrivando al confine con la Puglia. Intorno alle 14 il corteo, lungo circa mezzo chilometro e composto da 50 mezzi provenienti dall’area bassomolisana, si è girato per fare ritorno a Termoli, dove continuerà il presidio – per ora a oltranza – in piazza Donatori di Sangue. Clacson e trombe, slogan contro le politiche europee e le multinazionali, bandiere tricolore.
Gli agricoltori, alle rivendicazioni che li accomunano ai colleghi italiani e europei, vogliono risposte anche a problematiche locali. Il presidente di Uniti per l’agricoltura, di recente costituzione e al di fuori completamente da confederazioni e sindacati, spiega che “i nostri raccolti sono distrutti dalla fauna selvatica. I cinghiali hanno raggiunto proporzioni insostenibili e non ce la facciamo più, quel poco che riusciamo a produrre viene annientato. Chiediamo delle risposte concrete e immediate alla Regione Molise, che finora non ci ha fornito soluzioni”.
Intervista a Fabiano Colombo
Altra problematica è la peronospora che ha compromesso l’80% del vitigni coltivati in Molise. Il fungo dovuto alle piogge prolungate della scorsa primavera ha ridotto tantissimo la produzione di vino quest’anno. E, a proposito di eventi estremi, il coordinamento spiega: “Spesso veniamo additati come i responsabili dei cambiamenti climatici e come una categoria indifferente alla transizione ecologica o energetica, ma non è vero perché noi siamo i primi a risentire dei problemi climatici e degli eventi estremi e abbiamo già cambiato i nostri protocolli produttivi per adattarli a situazioni che prima non c’erano”.
Intanto in Piazza Donatori di Sangue il presidio continua, mentre loro si organizzano per futuri appuntamenti. La loro volontà, che per ora ha incontrato il diniego delle forze di sicurezza, è quella di arrivare a Campobasso occupando con i trattori la Bifernina. “Andremo a Roma e a Bruxelles” dicono durante la marcia, che sta creando comprensibilmente disagi alla circolazione e dirottamenti del traffico sulle strade interne.
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