La sentenza

Ripetitore telefonico abusivo, Consiglio di Stato annulla autorizzazione del Comune a Wind: “L’impianto va rimosso”

L'autorizzazione concessa dal Comune alla Wind è stata annullata: l'istruttoria non era valida e mancava l'autorizzazione paesaggistica. Il comitato civico in primo grado aveva perso la sua battaglia. Soddisfatto il gruppo consiliare Per cambiare

Sessanta giorni: è questo il tempo concesso al Comune di Oratino per far rimuovere il ripetitore telefonico “abusivo” installato nel territorio comunale del paese a pochi chilometri da Campobasso. La relazione istruttoria del Municipio guidato, all’epoca dell’autorizzazione, dall’ex sindaco Roberto De Socio, fu inviata anche alla Sovrintendenza per un parere ma “forniva una rappresentazione dei fatti errata”.

Ed è questa una delle ragioni per le quali il Consiglio di Stato, ribaltando il giudizio del Tar, ha dichiarato illegittimo quell’impianto della Wind che ora va tolto.

Ricostruisce l’annosa vicenda il gruppo consiliare di Oratino Per Cambiare.

“Nell’ottobre del 2019, centinaia di cittadini oratinesi, appresa la notizia che il Comune di Oratino stava rilasciando alla Wind l’autorizzazione per installare una stazione radio base (ripetitore telefonico), si mobilitarono per scongiurare tale intervento. Nacque addirittura un comitato, ci fu una sottoscrizione popolare a cui aderirono 700 persone e tanti incontri e riunioni. L’opposizione consiliare chiese la convocazione di un Consiglio comunale aperto, con un ordine del giorno dedicato all’argomento. Ma non ci fu nulla da fare. Il sindaco di allora, Roberto De Socio, in tutte le occasioni, provò a giustificarsi dicendo di non saperne niente. Altri della sua maggioranza fecero altrettanto. Insieme additarono le responsabilità esclusivamente all’ufficio tecnico. Tuttavia, era chiaro che le stesse fossero, anche, di carattere politico”.

Nei mesi successivi il comitato civico assieme a chi aveva terreni vicino a dove sarebbe sorto il ripetitore andò al Tar. Ma i giudici amministrativi ritennero infondato quel ricorso respingendo la richiesta e non riconoscendone la titolarità.

“Nonostante ciò, Gennaro Latessa, uno dei ricorrenti, non si arrese. Difeso dall’avvocato Giacomo Papa, propose appello al Consiglio di Stato. Bene! Grazie alla competente bravura del legale ed alla caparbietà e fermezza di questo nostro concittadino oggi tutti coloro che hanno lottato contro quell’impianto possono dirsi soddisfatti. Il Consiglio di Stato, infatti, con sentenza n. 1200/2024, ha accolto l’appello avverso la sentenza del Tar Molise n. 407/2021 e per l’effetto ha annullato l’autorizzazione rilasciata dal Comune di Oratino, condannando quest’ultimo al pagamento delle spese del doppio grado di giudizio. In particolare, il Consiglio di Stato ha ritenuto fondati due motivi del ricorso: quello attinente all’erronea indicazione, nell’istanza e negli atti progettuali, della particella interessata dall’intervento, con conseguente invalidazione dell’intera istruttoria e dei pareri successivamente acquisiti, e quello attinente l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica”.

Tocca ora al Municipio dare esecuzione a quanto stabilito dal Consiglio di Stato. “E ci auguriamo che questo avvenga. Per il bene del territorio e per la considerazione che si dovrebbe avere nei confronti dei cittadini che si governano e delle regole da rispettare” conclude il gruppo Per cambiare.   (AD)

ripetitore oratino
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