San pietro avellana

Strage di cani da tartufo, la sindaca: “Veleno potentissimo, ho visto scene strazianti. Bonifica sarà lunga”

Solo oggi pomeriggio sono state trovate altre tre esche, si proseguirà domani ma l'area - che è stata chiusa ma è difficile da sorvegliare perchè arriva ai confini con l'Abruzzo - è molto vasta e il lavoro sarà lungo. Si attende autopsia sugli animali deceduti. "Sono sicuramente 6 o 7 ma potrebbero essere di più"

C’è sconcerto per quanto accaduto a San Pietro Avellana, paese ‘patria’ del tartufo molisano, dove stamattina presto (prima delle 7 ci dice la sindaca) è iniziata la ‘strage’ di cani da tartufo. “Il numero preciso non si sa, alcuni tartufai (non tutti del posto) sono andati a casa non appena i loro cani hanno accusato i primi sintomi. Parliamo come minimo di 6 o 7 esemplari ma potrebbero essere di più. Uno è morto davanti ai miei occhi, straziante”. A parlare è la prima cittadina Simona De Caprio che di cagnolini morti con i suoi occhi ne ha visti ben cinque. Oltre a questo ha visto la disperazione dei tartufai che hanno perso il loro ‘amico’ fedele. “E non c’era nulla da fare, la morte è sopraggiunta nel giro di pochi minuti. Io ho fatto venire un veterinario per il primo soccorso ma è stato praticamente sempre vano. Ho assistito a scene terrificanti”.

 

simona de caprio festa tartufo san pietro avellana

La sindaca in occasione dell’edizione 2022 della festa del tartufo

 

La tartufaia è chiusa, interdetta con ordinanza contingibile e urgente, ma i rischi non sono certo finiti. Si tratta – spiega la sindaca – di un’area oltremodo vasta, che arriva ai confini con l’Abruzzo. Le zone riportate nell’ordinanza di interdizione sono diverse e anche molto distanti l’una dall’altra. Il tam tam dei tartufai di stamane ha ‘descritto’ la mappa della morte. E la bonifica è cominciata ma è di là da terminare, trattandosi di un’area estesa per cui è difficile anche la vigilanza. “Fino al tardo pomeriggio unità cinofile antiveleno e carabinieri forestali hanno lavorato e hanno trovato altre tre esche. Proseguiranno domani, arriveranno anche rinforzi, ma dubito che si finirà nella giornata di domenica”.

Intanto le carcasse dei cani sono state portate all’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise (sede di Isernia) e nei prossimi giorni si procederà all’esame autoptico che toglierà ogni sospetto – che in realtà non sussiste – sulla causa di morte e sulla sostanza usata come veleno. “Un veleno molto aggressivo, potente. Nessuno dei cani che ne è venuto a contatto si è salvato. Ma la preoccupazione è per tutta la fauna: volpi, selvaggina ecc. È una rovina per tutto il territorio”, prosegue amareggiata Simona De Caprio.

Chi ha agito, con crudeltà, lo ha fatto o stanotte o stamattina presto. “Oltretutto nel giorno che, insieme alla domenica, è quello con la maggiore affluenza nei nostri boschi per cavare i tartufi”. Episodi simili la sindaca, dacchè indossa la fascia tricolore, non ne ricorda. Anni fa era successo qualcosa di analogo ma quanto accaduto oggi lascia interdetti. “Cose del genere non devono accadere”, conclude De Caprio.

Di pari passo con la bonifica vanno avanti le indagini per trovare il responsabile di questa empia azione. Intanto anche il presidente della Regione, Francesco Roberti, sui social ha espresso la propria ferma condanna. “Oggi in Molise qualcuno ha commesso un gesto inqualificabile, di una crudeltà inaudita. Buttare esche avvelenate per il solo scopo di ammazzare deliberatamente dei poveri cani. Vergogna”.

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