La tragedia che ha insegnato

A 21 anni dal terremoto di San Giuliano la sicurezza nelle scuole prende forma: triplicati gli edifici sicuri

Su 289 scuole, nel 2022 erano soltanto 34 le strutture adeguate o migliorate. Quest'anno il numero è salito a 89 con una percentuale del 30.7 (quasi il triplo della media italiana). Il geologo Domenico Angelone: "Evidenti passi avanti. Ora però bisogna che si produca la carta di microzonazione sismica di terzo livello. Soltanto questo studio ci permettera di conoscere il territorio su cui viviamo e quindi di utilizzare i giusti strumenti urbanistici e di pianificazione"

Il sisma del 31 ottobre 2002 distrusse la scuola “F. Jovine” di San Giuliano di Puglia. E distrusse le vite di 27 bambini e della loro insegnante. La furia del terremoto e le ripercussioni di quelle scosse, avvertite distintamente il 31 ottobre e il 2 novembre, ha segnato per sempre quella che è poi stata chiamata l’area del “cratere”.

E da San Giuliano di Puglia è iniziato un percorso lungo 21 anni per indagare sulla sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici. Allora, ogni 31 ottobre, quella cerimonia che ricorda i piccoli angeli rimasti sepolti sotto le macerie della loro scuola diventa anche l’occasione per chiedersi a “che punto siamo con gli adeguamenti o i miglioramenti strutturali nelle scuole?”. “A che punto siamo con i sistemi di prevenzione strutturale?”.

Fino allo scorso anno, nonostante quel 31 ottobre richiamasse continuamente attenzione e allerta, i progressi strutturali all’interno delle scuole italiane erano ancor insufficienti. Quest’anno, a poche ore dall’anniversario di San Giuliano di Puglia, arrivano per fortuna notizie rassicuranti.

Nel 2022 l’associazione Isi, Ingegneria Sismica italiana, rendeva noto come solo il 7% degli edifici nazionali fossero progettati secondo la normativa antisismica. Il dato era riportato dal decimo rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”.

In Molise la percentuale era più alta rispetto a quella nazionale, con 11,7% di edifici progettati secondo la normativa: in pratica 34 edifici sui 289 del territorio regionale.

Quest’anno c’è un ulteriore miglioramento. Nello stesso report (edizione 2023) si legge che “la situazione è più incoraggiante per quanto riguarda gli edifici progettati secondo la normativa antisismica che sono 4.611, l’11,4% del totale, e in aumento significativo rispetto allo scorso anno in cui erano 2.740 (7%)”.

E continua a crescere la percentuale in Molise dove le scuole progettate secondo la normativa antisismica sono adesso 89, pari al 30.7% (dunque quasi il triplo della media italiana). Fanno poco meglio, percentualmente, solo le Marche (oltre 31%).

 

Un dato che trova conferma anche nell’analisi del geologo Domenico Angelone: “E’ vero – riferisce a Primonumero – nell’ultimo anno sono stati eseguiti interventi importanti nelle scuole della regione e questo è un segnale indicativo che anche la mentalità sta cambiando”.

Angelone ricorda però che: “Il grosso problema del Molise è che le scuole, molto spesso, sono ubicate in strutture datate e in alcuni casi anche peggio, in sedi che non hanno un valore storico ma sono semplicemente vecchie e malfatte. Accertato questo aspetto, determinante per la presentazione di un progetto che permetta di raggiungere i parametri richiesti di sicurezza, va detto che nell’ultimo anno sono arrivate nei comuni che ne hanno fatto richiesta le risorse del Fondo di progettazione ma anche quelle stanziate dal Miur. Queste hanno permesso di accelerare una serie di step e portare a compimento quelli che sono lavori di adeguamento o di miglioramento in molte scuole del Molise”.

Quale è la differenza tra adeguamento e miglioramento, l’esperto la spiega subito: “L’adeguamento è certamente l’intervento più virtuoso perché si tratta di opere che puntano ad adeguare un edificio alla normativa attuale portando lo stabile indicato nella progettazione ad un certo coefficiente di sicurezza”.

Invece gli interventi di miglioramento “sono meno performanti. In parole semplici: un edificio lo migliori, certo, ma questo non significa che lo adegui ai parametri richiesti dalla normativa”.

Angelone, anche in questa occasione, quando il Molise si stringe attorno a San Giuliano di Puglia, continua a rammentare, come sempre, quanto sia importante la microzonazione sismica di terzo livello. “Purtroppo, al momento, è ancora ferma – spiega il geologo – e questo, inevitabilmente, in qualche maniera si ripercuote anche sull’edilizia scolastica”.

Il professore spiega infatti che un progetto di miglioramento o di adeguamento di un edificio scolastico avrebbe necessità anche di un approfondimento di tipo microzonale “aspetto che ci permetterebbe di conoscere a menadito tutte le eventuali falle del nostro territorio. Una microzonazione sismica contiene tutti i problemi geologici di un paese e per questo è funzionale allo studio dei terremoti”. “La mancanza di una mappatura del territorio di terzo livello dunque – conclude Angelone – si ripercuote su tutti gli strumenti urbanistici e di pianificazione”.

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